Un altro gigante cade. Il festival di Glastonbury, probabilmente il più storico a livello mondiale e uno dei maggiori (se non il maggiore) evento al mondo per la musica contemporanea, ha comunicato che l’edizione del 2020 è cancellata. Una notizia che non stupisce, ma che mette in ulteriore difficoltà il settore degli eventi dal vivo, per tante ragioni. In primis, Glasto è “il” festival per eccellenza, quello a cui tutti si sono ispirati negli anni, perché per primo ha messo insieme cantanti, band, dj, elettronica e rock, rap e folk, nel concetto di “tutto per tutti i gusti”. E poi, parliamo di un evento che vende 200mila biglietti a scatola chiusa, in poche ore, ogni anno, appena vengono annunciate le date, senza nemmeno un nome. Una macchina difficile da fermare, quindi immaginiamo cosa possa significare dover dire “non facciamo il festival quest’anno” per un moloch del genere.
Altre considerazioni: Glastonbury si svolge a giugno, ed è uno dei festival centrali dell’estate. Così a occhio, ci viene da pensare che l’effetto domino generato dalla cancellazione di Ultra sui festival primaverili possa accadere anche per la ricaduta di questa notizia sulle numerose rassegne estive di tutta Europa e in America. Il meccanismo è quello per cui chi poteva farsi scrupoli nel dire stop, ora ha davanti un esempio significativo per cui potersi fermare senza rimorsi. Inoltre, Glasto è un festival britannico, e viste le contraddittorie norme del governo di Londra in questi giorni, dire “noi il festival non lo facciamo” è una presa di posizione molto forte. Il festival di Glastonbury avrebbe festeggiato quest’anno il cinquantesimo anniversario. L’organizzazione ha fatto sapere che chi aveva comprato i biglietti e li vorrà tenere i biglietti per il 2021, avrà un diritto di prelazione, mentre chi esigerà il rimborso potrà farlo al più presto attraverso le modalità che il festival stesso comunicherà.
La stagione indoor, quella dei concerti, dei club, delle serate “al chiuso” fino a maggio è andata, ovviamente. Ora sta saltando anche l’estate. L’emergenza sanitaria di questa pandemia non è roba da poco, non è breve ed è globale. Le cose non torneranno alla normalità di prima. Tornerà un’altra normalità, una nuova normalità. Diversa. E ci vorrà del tempo. Sarà un “dopo” duro. Ma troveremo il modo di fare in modo che sia meglio del prima, senza dubbio.
We are so sorry to announce this, but Glastonbury 2020 will have to be cancelled, and this will be an enforced fallow…
Pubblicato da Glastonbury Festival (official) su Mercoledì 18 marzo 2020
18.03.2020