Questa notte si assegnano a Los Angeles i Grammy Awards. Ben 84 le categorie in gara, tre quelle esclusivamente dedicate alla musica elettronica: Best Dance Recordings, Best Dance/Electronic Album e Best Remixed Recording, Non-Classical; quest’ultima (il premio al miglior remix dell’anno) introdotta nel 1998, quarant’anni esatti dopo la nascita dei Grammy. Sono in nomination Josh Williams, staRO, Timo Maas & James Teej, Ryan Raddon, André Allen Anjos e Joe Goddard; per tutti i candidati si tratterebbe della prima vittoria, un nome nuovo che si andrà ad aggiungere a una lista di illustrissimi. Ricordiamo i migliorinella nostra gallery, in attesa della diretta notturna, visibile sul sito live.grammy.com, salvo possibili oscuramenti per chi non si connetta dagli Stati Uniti.
La serie si inaugura nel 1998 come meglio non si potrebbe, con Frankie Knuckles, The Godfather of House, senza la specifica di alcun remix. Una sorta di tributo alla carriera. Superfluo sottolineare quanto meritato.
House ancora protagonista nel 1999, con la vittoria di David Morales e il suo sweet dub mix di ‘Fantasy’ di Mariah Carey. Dopo le leggendarie versioni di ‘Lemon’ degli U2 e ‘Space Cowboy’ di Jamiroquai, un altro lavoro fatto ad arte.
Nel 2002 trionfano i Deep Dish grazie al vocal remix di ‘Thank You’ di Dido. Forse il massimo stato di grazia raggiunto dal duo anglo-iraniano.
Nel 2003 vittoria per un altro guru della house: the S-Man Roger Sanchez, premiato per il suo remix di ‘Hella Good’ dei No Doubt.
Nel 2005 primo Grammy per Stuart Price (nella foto), merito del Thin White Duke mix di ‘It’s my life’ cover dei No Doubt di un celebre brano anni Ottanta degli inglesi Talk Talk; il bis nel 2007 sempre con il Thin White Duke mix di ‘Talk’ dei Coldplay.
Nel 2008 l’unica vittoria di un italiano in questa categoria dei Grammy: merito di Benny Benassi e del suo remix di ‘Bring The Noise’ dei Public Enemy.
David Guetta si impone sia nel 2010 che nel 2011, prima con l’Electro Extended Remix di ‘When Love Takes Over’, da lui prodotta e cantata da Kelly Rowland, e nel 2011 con il One Love Club Remix di ‘Revolver’ di Madonna, realizzato insieme ad Afrojack.
Nel 2012 e nel 2013 i Grammy dance sono territorio quasi esclusivo di Skrillex; il successo arriva nel 2012 con il remix di ‘Cinema’ di Benny Benassi featuring Gary Go, nel 2013 grazie al take di ‘Promises’ di Nero.
Nel 2014 trionfa a sorpresa il remix di Cedric Gervais di ‘Summertime Sadness’ di Lara Del Rey.
Campione in carica, se così si può scrivere, Dave Audé, vincitore nel 2016 con il suo remix di ‘Uptown Funk’ di Mark Ronson e Bruno Mars.
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.
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