Alla fine degli anni ’80, con ‘Devotion’ e ‘That’s The Way Love is’, i Ten City hanno scritto pagine indelebili nella storia della musica, dando un indiscutibile e imprescindibile contributo alla formazione e all’affermazione della House in tutto il mondo. Adesso i Ten City tornano con il nuovo album ‘Judgment’ (Ultra Music): un ottimo pretesto per una chiacchierata sull’asse Milano-Chicago tra DJ Mag Italia e Byron Stingily, che con Marshall Jefferson ha creato i Ten City nel 1989. Dopo oltre 25 anni, Stingily e Jefferson si sono ritrovati grazie a ‘Judgment’.
Che cosa è cambiato in questi 25 anni?
Gli Stati Uniti hanno avuto un presidente afro-americano e la tecnologia ha fatto passi da gigante. Questo album ne è la prova: è stato registrato da musicisti e cantanti che si trovavano tutti in città diverse; tutto questo un quarto di secolo fa non sarebbe stato possibile. Anche sul fronte dei diritti LGBTQ i progressi sono stati notevoli, per quanto ci sia ancora troppo razzismo nella nostra società e le differenze tra le classi sociali restino ancora molto marcate.
La musica era migliore un quarto di secolo fa? O ci sembra così perché all’epoca avevamo 25 anni di meno?
Adesso in giro per il mondo c’è tanta buona musica, soprattutto dance. 25 anni fa eravamo davvero in pochi a farla, mentre adesso ci sono produzioni che arrivano da ogni angolo del globo: esistono molta più competizione e molta più qualità, ma purtroppo tante grandi canzoni finiscono nel nulla, perché ogni giorno ne escono migliaia e migliaia e diventa molto difficile farsi strada.
Il vostro album è un inno alla gioia, all’unità, alla speranza e al rispetto. Siamo ancora in tempo per tutto questo?
Il mondo è in continua evoluzione e le cose vanno sempre meglio, anche se la gente fa sempre fatica ad adattarsi e ad accettare i cambiamenti, ma se ognuno saprà fare la propria parte, ci riusciremo! Tutto sarà migliore quando unità, uguaglianza e la vera libertà saranno stati raggiunte!
L’ottimismo della volontà contro il pessimismo che dilaga scorrendo quanto si legge e si vede sui social network.
L’odio e l’ignoranza si combattono dando il buon esempio e soprattutto con l’Amore! La nostra canzone ‘Be Free’ recita ‘we are all a lot alike’: l’ignoranza può essere sconfitta soltanto grazie all’istruzione: musica e cinema devono fare la loro parte, mostrando le cose con una prospettiva diversa rispetto alla solita.
Quando la pandemia sarà soltanto un orribile ricordo, ci saranno i presupposti per una nuova Summer Of Love?
Tutti vorranno fare festa quando la pandemia sarà davvero finita – speriamo avvenga prima possibile – ci aspetta un lungo periodo di grandi eventi. Dopo la pandemia del 1918 che uccise oltre 100 milioni di persone, ci furono gli sfavillanti anni ’20: la gente usciva tutte le sere perché non vedeva l’ora di andare a qualche party e di recuperare il tempo perduto. Sarà così anche questa volta. Non vedo l’ora di tornare nei club di Milano, Rimini, Riccione, Napoli e Bari.
Conosci molto bene l’Italia. I nostri locali, i nostri dj.
Troppi per citarli tutti! C’è stato un periodo anni fa in cui ero in Italia tutti i mesi, grazie al mio promoter Maurizio Clemente: ricordo con piacere i party degli Angels Of Love, così come Joseph Capriati è un caro amico. L’Italia è un grande paese!!!
Il tuo amore per l’Italia ha motivi ben precisi.
Mi sono innamorato del mare di Rimini (scherzo!!!) e della scena elettronica italiana, vedendo suonare da voi il grande Tony Humphries!
Un’ultima domanda. Perché il nome Ten City?
Marshall Jefferson voleva ci chiamassimo Intensity, ma a me non piaceva. Con Ten City abbiamo raggiunto un compromesso fonetico. Il numero 10 rappresenta la perfezione, Ten City simboleggia la città perfetta, dove la gente possa vivere e ballare insieme all’insegna dell’armonia e dell’unità.
29.07.2021