Dell’importanza degli aftermovie neanche stiamo qua a parlarne. Tomorrowland, per esempio, ci ha costruito su una vera e propria reputazione come mezzo di divulgazione di ciò che accade all’interno del festival tra i meno appassionati del settore. E così come questo anche mille altri. Ormai non esiste più un evento (e non sto parlando necessariamente solo di musica) senza un aftermovie che sia curato nei minimi dettagli. Lunghi, corti, dinamici o rallentati, ognuno sceglie la proria strategia. Certo, quando si era arrivati a toccare vette di più di mezz’ora, dopo un po’ non si reggeva più, ma per fortuna ci si è ridimensionati nel tempo.
Da poche ore l’Amsterdam Music Festival ha pubblicato il suo, che ci racconta un po’ quella che è stata la rivoluzionaria edizione del 2016. Cinque giorni di festival in tre location diverse. Al suo interno c’è stata la premiazione per il vincitore della Top100 DJs, la celebrazione per il 500esimo episodio del podcast Clublife di Tïesto, l’epica performance di Axwell Λ Ingrosso all’Heineken Musc Hall (che dal 2017 cambierà nome) e decine di altri super-eventi. Un esperimento riuscito alla grandissima, tutti i più grandi dj del mondo sotto il cielo della capitale olandese durante l’Amsterdam Dance Event, del quale vi avevamo già parlato.
Perché ci sentiamo di definire questo aftermovie addirittura pazzesco? Perché riesce perfettamente nell’intento di descrivere la grandezza di quei cinque giorni, di far capire a chi non c’era, e ricordare a chi c’era, come mai ogni anno si torna ad Amsterdam a fine ottobre. Un ping pong di arene, stadi, location con produzioni sempre al top e spettacolo assicurato. Buona visione!
22.02.2017