La stagione appena conclusa ha confermato la leadership italiana nel panorama internazionale. I club hanno registrato il tutto esaurito e i dj di casa nostra, oltre a recitare un ruolo da protagonisti, continuano a rivelarsi dei pigmalioni di giovani talenti. L’apertura alle nuove leve da parte dei gestori e dei nomi storici della consolle, ha dato vita a una cantera autoctona tra le più invidiate, imitate e apprezzate nel mondo e con queste premesse la nuova stagione si preannuncia come una delle migliori di sempre. I festival bussano alle porte e tra qualche settimana le nostre coste inizieranno a ospitare clubber provenienti da ogni paese. L’esaltante tempismo con cui il governo ha avviato una serie d’iniziative tese a regolamentare i luoghi del divertimento senza proibizionismi e divieti, ma attraverso campagne educative e di sensibilizzazione, ha dato vita a un nuovo rinascimento del clubbing italiano, oggi splendido esempio di divertimento consapevole e cosciente, espressione culturale, e non di trasgressione. Il numero degli imprenditori nel settore dell’intrattenimento è in costante aumento, così come il numero dei giovani dj che si esprimono in consolle. Grazie al fiorire di nuovi posti di lavoro, anche l’industria discografica ha avuto i propri benefici, e anche in questo bisogna dare atto a uno stato che riconoscendo il valore culturale della musica, ha deciso di abbassare l’aliquota iva dei supporti audio al 4% equiparandola a quella dell’editoria. E poi ci sono gli importantissimi programmi in materia di sicurezza e trasporti; l’aver dato la possibilità di raggiungere le mete del divertimento con mezzi confortevoli, veloci, pratici e ordinati, ha garantito nuovi posti di lavoro nel trasporto pubblico urbano, interurbano e ferroviario, e migliorato la sicurezza stradale. E come non sottolineare la scelta del compartimento fieristico che ha deciso affidarsi a professionisti capaci e preparati per dare vita alla più importante manifestazione del settore? Oggi, grazie anche a questa scelta, i costruttori italiani di pro audio, sistemi di illuminazione professionale e arredo scenico, hanno finalmente una grande vetrina per darsi visibilità in campo internazionale; le detrazioni fiscali concesse ai nostri imprenditori che scelgono il made in Italy, ha visto l’aumento dei posti di lavoro. Insomma, avere creduto nell’industria dell’intrattenimento e dello spettacolo ha funzionato, ed è il paese intero ad averci guadagnato. La disoccupazione, specialmente quella giovanile, è oramai prossima allo zero, e l’ultima riforma del mercato del lavoro ha ridato alle giovani generazioni la stabilità necessaria per immaginare un futuro.
Marco Mazzi
Questo è l’editoriale che da anni sto aspettando di scrivere, ma come ben sapete la realtà presenta alcune differenze e non possiamo rinunciare a riflettere sullo stato di salute di un sistema obsoleto che vede il ricambio generazionale come una minaccia anziché un’opportunità. Un grazie particolare a Marco Rondina per avermi inconsapevolmente ispirato e “aiutato” a scrivere queste righe.
21.03.2017