Foto: Instagram @thereallafuria
Quanto il rap italiano aveva atteso questo momento, il momento in cui anche Jake la Furia sarebbe tornato con un disco vero, sentito, duro e crudo, lontano dai balletti raggaeton e delle hit estive con il Pagante. In una situazione che stava diventando paradossale, quella per cui uno dei migliori rapper italiani stesse continuamente rifiutando il ruolo che colleghi e fan gli avevano assegnato suo malgrado. Eppure a Jake la cosa sembrava non interessare, di rap sembrava non ne volesse più sentire parlare, perchè non si riconosceva, perchè era preso da altro, perchè i primi due dischi da solista non erano andati così bene come sperava, tante sono le spiegazioni, ma per anni l’allontanamento dal rap da parte di Jake è sembrato quasi un tradimento incomprensibile.
Come poteva una delle voci dei Club Dogo essersi ritirato in questo modo? Perchè uno dei migliori liricisti della sua generazione aveva deciso di appendere il microfono al chiodo? Perchè non aveva voglia, diceva lui, ma nessuno ci voleva o ci poteva credere. E ci è voluto tanto perchè questo suo sentimento fosse accettato, e per assurdo questo rifiuto l’ha reso ancora più iconico agli occhi dei suoi fan, che gli hanno con il tempo riconosciuto il diritto di potersene fregare e di fare quello che si sentiva, senza dover fingere di essere qualcosa che in quel momento non si sentiva più. E mentre questa ferita provava a diventare una cicatrice sempre più spessa, Jake continuava a giocarci in modo quasi sadico facendola sanguinare, uscendo con qualche chicca qua e là, dimostrando di poter ancora rappare, se lo voleva, e provocando il pubblico con barre come “Ho fatto un’altra hit reggaeton, perchè mi piace scassare il cazzo”.
Nel frattempo quindi tutti i fan del rap italiano coltivavano la (neanche troppo velata) speranza che Jake La Furia sarebbe tornato per davvero a fare quello per cui tutti lo considerano un boss: il rap. E così finalmente successo, merito di Emis Killa soprattutto, perchè il primo grande passo che era stato il joint album con Emis, ’17’ , dove Jake La furia era tornato a fare il suo sporco ma onesto lavoro. Ma il rischio che potesse essere solo un fuoco di paglia era concreto, e nessuno azzardava ancora l’ipotesi che ci potesse essere un seguito a questa cosa, troppe speranze erano state tradite negli ultimi cinque anni. Per questo l’eccitazione per un nuovo disco di Jake La Furia è più sincera che mai oggi, perchè un progetto come ‘Ferro Del Mestiere’ è il disco che i suoi fan e i fan del rap volevano da anni e che sembrava che lui non volesse più fare. Sembrava un progetto utopistico quello di un Jake che ritorna davvero a mettere le mani nel fango del rap, con l’energia che lo aveva contraddistinto per così tanti anni, e che semplicemente sembrava aver perso, cambiato dall’età e dalle priorità che durante la vita cambiano le persone. E invece oggi siamo quasi ad ascoltare un nuovo lavoro, ‘Ferro Del Mestiere’ appunto, che incorpora al meglio tutto ciò per cui i fan del rap italiano l’hanno considerato uno dei pesi massimi del game.
Ci vorrà sicuramente tempo per capirne il peso effettivo, ma ad oggi si può dire che, per quanto bello, questo album non è un game changer , non è uno di quei dischi monumentali che diventano istant classic dal primo ascolto, però è una ripartenza decisa, un taglio netto con il passato delle sue produzioni soliste, che lo vedevano più impegnato in pezzi più come ‘El Party’, che come ’20 primavere’. Perchè comunque alcune produzioni non sembrano proprio la scelta migliore, perchè la scelta di alcuni flow non è delle più felici, e perchè alcuni featuring appaiono quanto meno singolari, però anche questo è Jake La Furia, un rapper che davvero non vuole fare contento nessuno, e che vuole fare le cose a modo suo, anche contro qualsiasi istinto di conservazione, ignorando totalmente qualsiasi opinione che gli altri hanno su di lui, su cosa o come dovrebbe fare le cose. Ma forse questo per il momento è più che sufficiente, perchè forse era addirittura più importante che Jake tornasse in assoluto, era importante per la scena e per lo status di boss che ha, che è innegabile, perché se c’è uno che negli anni è stato spesso come citato come “il rapper preferito del tuo rapper preferito”, beh quello è proprio Jake.
E quindi pace se anche questa volta ha lasciato contenti a metà, tanto bastano due barre della prossima canzone che scriverà per rendere contenti tutti i fan del rap.
21.06.2022