• SABATO 23 SETTEMBRE 2023
Festival, News

Kappa Futur Festival: 90mila persone da più di 110 nazioni per la decima edizione

Dal 30 giugno al 2 luglio è andata in scena la decima edizione di Kappa Futur Festival, l’appuntamento annuale che da anni si svolge nel Parco Dora di Torino portando i migliori nomi del panorama techno (e non solo).

Tale Of Us – Foto: Antonio Corallo

La decima edizione di Kappa Futur Festival si è conclusa con numeri impressionanti che certificano quanto l’evento abbia ormai raggiunto lo status di festival internazionale a tutti gli effetti (non è nemmeno più una novità ma una conferma). Infatti sono più di 100 i dj che si sono esibiti davanti a più di 90mila partecipanti provenienti da oltre 110 nazioni diverse. Anche quest’anno è stata adottata la formula dei tre giorni. La novità è stata l’aggiunta di un quinto palco, il Voyager, nel vecchio spazio inutilizzato tra i due stage principali, lo Jäger e il Futur. Nota dimerito qui perché negli anni abbiamo visto il festival crescere moltissimo in termini di numeri e di palchi ma sempre con un’abilità rara nel saper disegnare percorsi agevoli per il pubblico e una logistica ottimale per le esigenze tecniche. Quest’anno quindi la scelta è stata ancora più ampia e ci siamo trovati in certi momenti a dover decidere quale set “sacrificare” proprio in ragione della ricca line up di nomi eccezionali portati su tutti e cinque i palchi nei tre giorni.

Per quanto riguarda il resto dell’organizzazione Kappa continua a difendere la sua fama grazie ai numerosi servizi offerti, alle rapide code e alla sicurezza sempre pronta ad intervenire al presentarsi di qualsiasi problema. Molto bella anche la lounge VIP dove potersi riposare e prendersi una pausa dal sole. Non molto affollata, bar, ristorante e persino una console con la quale si sono alternati dj per tutti e tre i giorni, tra cui Stereoliez.

Voyager Stage – Foto: Matteo Ortili

Andando con ordine. Il venerdì è stato per il festival il giorno più innovativo sulla carta, proprio a livello di proposta. Perché quando a gennaio ci era stato detto in anteprima che gli Swedish House Mafia avrebbero suonato al Kappa Futur Festival, anche noi stentavamo a crederci. E come se non bastasse viene inserito appena prima anche un set dei Major Lazer in back to back con i Major Legge DJZ. E se quest’ultimo ha deluso molto le aspettative anche di coloro che al festival non vanno solo per la techno (qualcosa di stanco, invecchiato male, quasi anacronistico oggi), gli svedesi sono stati molto bravi. Perché il loro concerto annunciato come un set esclusivo per il festival, in effetti così è stato. Nonostante la deriva che stanno prendendo Axwell, Ingrosso e Angello, che sta abbandonando (forse anche finalmente e giustamente?), quella progressive anni ’10, da loro portata in auge tra l’altro, bisogna ammettere che hanno suonato un set diverso dal solito. Un po’ banale in certi frangenti? Sì, è vero. Ma comunque divertente e e per nulla noioso. Presente qualche ID che ci fa pensare che sia in cantiere qualcosa di nuovo, ma anche qualche loro hit comunque inserita nella tracklist come l’eterna ‘Don’t You Worry Child’. D’altronde, al loro livello è sacrosanto suonare brani che li hanno resi ciò che sono e che fanno cantare tutti, in tutto il mondo, come un concertone pop estivo. 

Gli altri protagonisti della giornata rispondono artisticamente al nome di Tale Of Us. I fondatori di Afterlife sono stati gli host del Futur Stage. E hanno suonato per tutta la durata del loro set davanti a un pubblico che non si è mosso nonostante la pioggia grazie allo spettacolo portato in scena. Dopo un pomeriggio passato in compagnia di artisti con cui la label collabora ormai da tempo come Kevin De Vries, Mind Against e Stephan Bodzin, sono stati Matteo e Carmine a esibirsi con il loro spettacolo. Quello visual che ormai da mesi è uno dei più apprezzati e richiesti. Il palco era composto completamente da ledwall sui quali si sono potute ammirare le opere che accompagnano la musica di Anyma, MRAK, e di tutti gli artisti della loro label. Tantissime le canzoni suonate non ancora pubblicate, come quella di Anyma con i Rüfüs Du Sol che ha chiuso il set. Come se non bastasse durante il venerdì ci sono state le esibizioni anche di dj del calibro di Mochakk, di Carlita e DJ Tennis che hanno suonato in back to back in chiusura dello Jäger stage, di Shermanology, di Matisa, e The Martinez Brothers.

Swedish House Mafia – Foto: Elephant Studio

Il sabato sul mainstage dopo i set iniziali di artisti come Cuartero e Cloone è toccato a Fatboy Slim, che si conferma showman dietro la console e come da tradizione ha chiuso con la sua ‘Right Here, Right Now’ che ha fatto saltare tutto il pubblico dello Jäger. Molto bene anche il back to back tra Diplo e Maceo Plaex, e Carl Graig con Jon Dixon. Headliner del main è stata Peggy Gou. La dj coreana, fresca della sua nuova hit ‘(It Goes Like) Nanana’, è stata in grado di riempire il dancefloor e le aree intorno al palco come poche volte abbiamo visto nella storia del Kappa (forse anche grazie al suo personaggio). Sugli altri palchi si sono distinti Nico Moreno, Reinier Zonneveld che in live è veramente una certezza, Seth Troxler, Ricardo Villalobos e Enrico Sangiuliano.

Peggy Gou – Foto: Clappo

La domenica dopo le prime aperture tocca a Dennis Cruz e Pawsa, set durante il quale sono stati tanti i fan di Solid Groove che con numerosi cartelli hanno mandato messaggi di solidarietà a Michael Bibi. Poi è stato il turno del brasiliano Vintage Culture che ha suonato bene anche se un po’ sul mood “vincere facile” mettendo pezzi come ‘Music Is The Answer’ e ‘Born Slippy’. Sul main prima della chiusura di DJ Bone, hanno suonato per la seconda volta anche i Tale Of Us, sta volta senza il supporto visual del venerdì. Certo lo Jäger ha comunque garantito un alto livello visivo tra luci e laser. A livello puramente musicale, probabilmente sono stati addirittura migliori rispetto all’esibizione precedente. Il Futur è stato affidato a Carl Cox che si è esibito in back to back con Nicole Moudaber nel pomeriggio e poi ha chiuso con il suo hybrid set la sera. Nel mezzo, nonostante il caldo, pista piena grazie ai bpm di I Hate Models, dei 999999999 e di Chris Liebing. Sugli altri stage da ricordare Silivie Loto, Jamie Jones, il back to back di Archie Hamilton e Richy Ahmed, San Proper, Folamour ed Egyptian Lover.

Futur Stage – Foto: Antonio Corallo

In conclusione possiamo dire che come sempre Kappa Futur Festival si è confermato come un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati della musica elettronica, in grado di regalare emozioni e di avere ormai una fama da “place to be” anche per tutti i dj che ci suonano, sia perché è un appuntamento importante e imponente dal punto di vista numerico, sia perché in un’epoca in cui l’occhio social reclama con froza la sua parte, l’immagine del FuturFestival è mozzafiato. Possiamo dire con certezza che la prossima edizione, che si terrà il 5, 6 e 7 luglio 2024, sarà probabilmente in grado di migliorare ancora di più l’esperienza.

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