Con più di quattro milioni di ascolti mensili solo su Spotify, Klingande si è guadagnato un posto al sole come uno dei produttori più amati del lato più melodico della house contemporanea. Il raffinato produttore francese, dopo aver fatto il botto con ‘Jubel’ – siamo nel 2013 – e aver confermato il suo talento con una nutrita lista di singoli, è in un momento di svolta della sua carriera. Tra una tappa del nuovo Intimate Tour, una fitta schedule in studio, l’uscita di nuovo materiale (l’ultimo singolo è ‘Ready For Love’) e la prossima data al DUDE Club di Milano, abbiamo raggiunto Klingande per vedere cosa ha in serbo il suo futuro.
In autunno pubblicherai il tuo album di debutto. Due facce del tuo progetto: passato e futuro. Come ti è venuta quest’idea e cosa possiamo aspettarci dal tuo album? Il tuo sound sarà ancora più crossover e pop-oriented?
È un grande momento per la mia carriera. Desideravo fare un album da molto tempo, ne ho parlato e l’ho sognato molto. Quando abbiamo deciso di compiere questo grande passo con il mio management eravamo indecisi sulla direzione da prendere. Ritengo che tutti i fan che mi hanno conosciuto con ‘Jubel’ vogliano un LP pieno di canzoni su quello stile. Così è nata l’idea di un album doppio, L’album di Klingande. Quindi una parte sarà dedicata a tutte le tracce che ho pubblicato dopo ‘Jubel’, con l’aggiunta di due pezzi inediti che sicuramente piaceranno ai miei sostenitori della prima ora. La seconda parte sarà composta solo da nuove canzoni, ‘By The River’ e ‘Ready For Love’ sono stati i primi singoli estratti e possono dare un’idea del mood che voglio creare. Più soul, happy, house, con parecchie chitarre, strumenti acustici (come mio solito), qualcosa ispirato dalle mie influenze pop e folk.
Hai appena iniziato il tuo ‘Intimate Tour’ con parecchi show sia in U.S.A. che in Europa. Hai la necessità di tornare a percepire un legame più forte tra te e il tuo pubblico mentre ti esibisci? Possiamo considerarla come una sorta di reazione alla mancanza di contatto umano tipica dei mega festival in cui spesso ti esibisci?
Amo profondamente percepire quella connessione di cui parli, per questo ho fortemente voluto fare questo tour che non si svolgerà nei club ma in venue diverse, più calde e dominate da vibrazioni e sensazioni più vere. Mi piace l’idea di fare show più intimi in location più raccolte dove, finita la mia performance, posso fermarmi a chiacchierare e divertirmi con i miei fan. Non è una reazione diretta a ciò che succede nei grandi festival, occasioni che certamente adoro, ma è più che altro un bilanciamento, un contraltare. Da una parte ci sono i festival giganti, dall’altra ci sono show più intimi in cui proporre qualcosa di differente. Allo stesso tempo è un ottimo modo per obbligarmi ad andare fuori dalla mia comfort zone e prendermi qualche rischio in più.
Parlando di grandi eventi non possiamo non parlare di Tomorrowland, a cui parteciperai. Molti dj ammettono di iniziare a progettare la propria performance con mesi di anticipo. Tu stai già pensando al tuo show?
Ahah, è ancora molto lontano. Onestamente sono focalizzato sul finire le ultime tracce per il mio album e sull’organizzare il mio Intimate Tour. Tomorrowland è sempre uno show di primo piano per me e anche quest’anno sarà sicuramente una bomba!
Qual è il tuo dj/produttore up-and-coming preferito e perché?
Direi Moglii. Amo i suoi lavori e l’alta qualità del suo sound. Sono estremamente attento alla produzione di una traccia e il suo sound design è pazzesco e non facile da emulare.
14.05.2019