Foto: Peggy Gou
Un altro anno è passato, ed è arrivato il fatidico momento dei bilanci. Il 2018 su molti aspetti è stato un anno incerto, di transizione, ma anche memorabile per una serie di motivi, non tutti positivi. Nello scenario dance pop internazionale sono mancate le hit definitive, cosa che invece non si può dire per quello italiano, mentre molto si è mosso nelle line up dei festival elettronici. Nuovi protagonisti, nuovi scenari musicali, persino nuove terre promesse, sono tutti benvenuti – ma anche attesi – per il panorama del 2019. Nel frattempo, la redazione di DJ Mag Italia ha selezionato i venticinque brani che hanno definito il suono dance dell’anno che volge al termine, e ne è nata una playlist ufficialmente disponibile a partire da oggi. Clicca QUI per ascoltare ‘The Best of 2018’.

Foto: Charlie Charles
Individuare i migliori italiani del 2018 è stato un compito facile, perchè chi si è distinto ha saputo farlo cambiando a suo modo le regole del gioco e in questi mesi non abbiamo perso occasione per segnalare quando è avvenuto. Capo assoluto della stagione è stato probabilmente Charlie Charles, il beatmaker milanese che ha firmato i successi di Sfera Ebbasta, Ghali e tanti altri protagonisti della scena trap attuale. In playlist non poteva mancare la sua ‘Rockstar’, che oltre a consacrare il personaggio di Sfera Ebbasta (mi perdonino gli haters, ma con l’omonimo album Sfera è l’artista italiano più ascoltato su Spotify nel 2018) ha dato il via all’hype nazionale della trap, permettendo l’ingresso (e il successo) di tante nuove leve e un maggiore rilancio per chi già si era fatto sentire. Poi c’è Achille Lauro, che con il remix di ‘Thoiry’ di Quentin40 ha fatto saltare tutta l’Italia, quindi un posto d’onore va riservato all’enigmatico LIBERATO, tra i personaggi più ascoltati (e discussi) nell’ultimo anno, approdato addirittura al Sonàr di Barcellona. Cosmo è un altro nome che, tra i nostri connazionali, nel 2018 ha convinto tutti con un LP: ‘Cosmotronic’ è senza dubbio uno degli album più fresh degli ultimi cinque anni. Così come ‘UNA VITA IN CAPSLOCK’, la focosa opera dell’eclettica M¥SS KETA, da cui abbiamo estratto ‘UNA DONNA CHE CONTA’. E ancora, Enrico Sangiuliano si è confermato come uno dei migliori nomi techno dell’anno su scala globale, mentre i Tale Of Us tornano a suonare la carica; seguono le ottime release di Giorgia Angiuli e Waxlife, con la prima reduce da un’annata spettacolare e il secondo – grazie all’album ‘Patterns’, uscito a novembre – arrivato fino a BBC Radio 1. E poi c’è Gigi D’Agostino, che qualsiasi cosa tocchi la trasforma in oro; anche se è un grande classico della dance come ‘In My Mind’ di Axwell. Un successo planetario.

Foto: Enrico Sangiuliano
Anche a livello internazionale si sono registrate importanti metamorfosi. Per restare in tema di trap, la voce più iconica degli ultimi due anni è probabilmente quella di XXXTENTACION; non solo per la tragica e prematura scomparsa (sulla quale il web italico si è pronunciato nel modo più maldestro possibile), ma per aver introdotto un genere musicale che è stato rapidamente imitato in tutto il mondo; la sua ‘SAD!’, a tal proposito, potrebbe essere ricordata in futuro come uno spartiacque generazionale. Degno di nota è stato poi il grande ritorno alle sonorità house, certificato dagli ultimi lavori di chi era tempo che si muoveva in ambiti differenti, come Calvin Harris (che però lo ha intuito da tempo), Diplo, Mark Ronson e David Guetta; complice sicuramente il lavoro dei britannici CamelPhat, cavallo di battaglia di casa Defected, che dopo ‘Cola’ sono tornati a far ampiamente parlare di sè con ‘Panic Room’, un degno follow up già inserito nella nostra playlist estiva. Nel contesto (tech)house ci sono anche tante new entry, tra cui è impossibile non includere FISHER con la sua ‘Losing It’ – tra i brani più ballati dell’anno – e Peggy Gou, il nome femminile che meglio di tutti riassume le novità del 2018. La sua ‘It Makes You Forget’, oltre ad approdare su un videogioco universalmente popolare come FIFA 2019, è un altra pietra miliare degli ultimi dodici mesi. Ottima anche l’annata di Purple Disco Machine, il cui lavoro ha invece spolverato l’emisfero disco, che senza troppi indugi sembra voler tornare in cima alle classifiche dance, sfruttando i party come il Glitterbox dell’Hï Ibiza e il già citato ritorno dell’house.

Foto: FISHER
A proposito di Hï Ibiza, poteva mancare Black Coffee nella nostra playlist di fine anno? Assolutamente no. Il dj-producer sudafricano è tra i principali artefici dell’ascesa dell’afro house nel mainstream, e il suo remix di ‘Muyè‘ ne è un esempio; l’originale è firmato da Adam Port, &ME e Rampa, che negli ultimi anni, con il collettivo Keinemusik, hanno lasciato davvero pochi dubbi. C’è poi chi non è uscito dal proprio contesto musicale e si è riconfermato hitmaker: vedi DJ Snake, che con il raggaeton di ‘Taki Taki’ ha registrato una devastante radio hit, ma anche Tiësto, che con la sua hit ‘Jackie Chan’ ha scommesso ancora una volta sul cavallo giusto, ovvero Post Malone. E poi c’è DJ Koze, che ha fatto innamorare il mondo del suo album ‘Knock Knock’ ma soprattutto di ‘Pick Up’, che con i suoi (quasi) dieci milioni di stream su Spotify e il supporto ricevuto da mezza scena house e techno, è probabilmente il disco dell’anno. Questo e tanto altro è da oggi disponibile su ‘The Best of 2018’. La colonna sonora dell’anno che se ne va.
14.12.2018