• GIOVEDì 05 OTTOBRE 2023
Interviste

La nuova etichetta di Marvin & Guy “è un piacere”

Il duo ha deciso di aprire una propria label per lanciare nuovi talenti e per esprimere al meglio la propria visione musicale

Foto: Rinse France

Se dovessi definire Marvin & Guy in modo estremamente sintetico, dire “due allegri cazzoni”. Ovviamente, la definizione è riduttiva e può anche suonare un poco offensiva. Ma non dev’essere per niente letta in questo modo. Definisce, anzi, il modo allegro e giocoso con cui Marcello Giordani e Alessandro Parlatore, da sempre, si approcciano alla musica e, ancor prima, alla vita. Con quell’ironia e quel sorriso gioviale tipicamente emiliani che fanno sembrare tutto facile, una sorta di vacanza perenne, e te li rende subito amici, bypassando quella fase del “semplici conoscenti” per entrare immediatamente in un clima goliardico e confidenziale.

Tutto questo, però, non fa venire meno la serietà e l’impegno quasi devozionale che questi due ragazzi hanno messo fin dal giorno uno nel loro progetto. I risultati parlano chiaro: non si arriva a girare il mondo in tour nelle consolle più prestigiose e a pubblicare musica su etichette di rilievo senza essere talentuosi, sul pezzo, perennemente focalizzati sugli obiettivi. E a maggior ragione, la loro attitudine è perfetta durante le serate: i loro set sono sempre di altissima qualità, che si tratti di house, disco, o delle derive un filo più electro. Ma è una qualità sempre mirata a far divertire chi sta in pista, e quindi zero menate concettuali e tanto groove.

La loro carriera è in costante ascesa e adesso è giunto il momento di mettere quelle “bandierine” che testimoniano la solidità del progetto: una residenza importante a Milano, in un club come l’Apollo il venerdì sera (residenza che proseguirà la prossima stagione con un format nuovo e brillante); e il lancio di una propria label che sancisce il momento d’oro di Marvin & Guy. Label che si chiama It’s A Pleasure e che è il gancio perfetto per farci una chiacchiera con loro, anche questa nata in modo spontaneo e senza troppi fronzoli, con una bella telefonata del tipo “Albi, apriamo la nostra etichetta, secondo te ci sarebbe modo di dare la notizia?” a cui non potevo che rispodnere “beh, direi che potete raccontarmela direttamente voi!”. Alla faccia di molta, troppa “burocrazia” che ultimamente asfissia il nostro mondo. Poi si sa come vanno queste cose: dovevano essere due battute, ne è venuta fuori un’intervista sincera, autetica e gustosa. Proprio come loro.

 

Da cosa nasce l’esigenza di aprire una vostra etichetta proprio in questo momento della vostra carriera?
Non nasce realmente da un’esigenza, quanto piuttosto da una semplice e naturale volontà di voler creare qualcosa di nostro per davvero, di potersi autogestire in modo più sano e fluido all’interno di una giungla come questa. Con una tua etichetta hai il totale potere decisionale in mano (contrattempi di stampa dei dischi a parte) quindi se qualcosa va male hai la consapevolezza di aver fatto delle scelte sbagliate e viceversa, l’unica persona con cui puoi prendertela sei tu. In tanti anni non sai quante volte ne abbiamo parlato tra di noi, semplicemente non era mai il momento giusto, sicuramente la causa principale del non averla lanciata prima era perché ci trovavamo su un treno in corsa e non avevamo mai realmente la testa e il focus per affrontare un passo così importante. Eravamo piuttosto “immaturi” artisticamente. Poi il periodo Covid paradossalmente ha dato una grande mano da quel punto di vista perché ha fatto sì che fossimo obbligati a fermarci, di conseguenza ci siamo ritrovati con più tempo per riflettere sui passi successivi e questo era uno dei principali che avevamo segnato nelle nostre “bozze” di idee sulla ripartenza. Proprio per questi motivi capisci che non era una vera e propria esigenza ma una totale volontà di crescita artistica.

La prima release è di un duo napoletano, i Thanksmate, e il sound delle tre tracce va da una house che getta lo sguardo abbastanza esplicitamente agli anni ’90 fino a screziature più italo disco che sono forse un suono più famigliare per chi vi segue. Che cosa dobbiamo aspettarci da It’s A Pleasure?
In realtà nemmeno noi sappiamo esattamente cosa aspettarci da It’s A Pleasure, non ci siamo prefissati nessuno stile o direzione specifica ma semplicemente di produrre quello che ci piace senza nessun tipo di pregiudizio o legame riguardo alla musica del momento – ammesso che esista. L’unico punto imprescindibile che abbiamo deciso di mantenere per tutte (o quasi) le uscite è che ci deve essere almeno un brano con un tiro piuttosto radiofonico (come il singolo ‘Your Friend’ in questo caso specifico). Questo sarà l’unico filo conduttore di tutti i dischi che usciranno sulla label. ‘Your Friend’ è chiaramente un omaggio agli anni ’90 ed il duo Thanksmate è riuscito a ricrearne il suono in una forma che, a nostro parere, esprime forse il meglio di quegli anni. Abbiamo già in produzione i numeri 2 e 3 del catalogo quindi possiamo solo anticipare che saranno completamente diversi tra loro.

Restando legati a Napoli, il momento è molto effervescente in quella città. Al di là del folklore calcistico, anche la scena musicale è in fermento, in diversi generi. C’è qualcosa nel sound napoletano che vi intriga in questo momento, considerando anche che il debutto della vostra label è appunto ad opera di producer partenopei?
Negli ultimi anni Napoli ha avuto indubbiamente un exploit artistico culturale e sociale che è piuttosto raro ed allo stesso tempo più che meritato a nostro avviso. E, da italiani, è francamente meraviglioso assistere a questo. Noi ci siamo molto legati a livello musicale, da sempre abbiamo ascoltato musica partenopea, soprattutto produzioni uscite tra la seconda metà degli anni ’70 e la prima metà degli anni ’80, ma anche la musica folkloristica di quelle zone ha sempre avuto una qualità da fare invidia ai migliori musicisti americani di quegli anni. Nonostante ciò il fatto di produrre per primi due artisti partenopei è stato puramente casuale, ma sempre opera di un loro concittadino. I ragazzi noi li abbiamo scoperti per caso tramite Raffaele Arcella, meglio conosciuto come Whodamanny, che nell’estate 2022 era a Pescara in studio da un amico che abbiamo in comune; il caso ha voluto che pure Marcello fosse presente gli stessi giorni, Manny ad un certo punto ha fatto girare nei monitor dello studio questo brano house con un sample dei Groove Armada a cui stava lavorando per il mixaggio, da quel momento ci è rimasto in testa per giorni e quindi abbiamo chiesto il contatto di chi l’aveva prodotta e da lì fondamentalmente abbiamo deciso di concretizzare il discorso etichetta (ne stavamo parlando da qualche mese ma eravamo ad un punto morto), stabilendo insieme che la prima uscita doveva esser quella. Da lì è partito un po’ tutto quanto, quindi se ci pensi, anche in questo caso, è anche grazie a Napoli se abbiamo lanciato It’s a Pleasure!

Foto: Raf Grosso

Mi fa sorridere il nome che avete scelto per la vostra etichetta: It’s A Pleasure. Però, conoscendovi abbastanza bene, lo trovo molto adatto a qualcosa che porta la vostra firma. Ci spiegate come e perché avete scelto questa definizione?
Questo nome abbiamo deciso di utilizzarlo perché risulta anche un claim piuttosto pacifico e inclusivo, nel senso che se tu sei un producer anche sconosciuto noi ti accogliamo, ti “accettiamo con piacere” già a partire dal nome, crediamo ci si possa sentire a proprio agio nell’inviare delle demo ad esempio, probabilmente è un nostro trip mentale ma sicuramente una delle ragioni per cui abbiamo optato di mantenerlo è questa. Concretamente poi tutto nasce da una serie di disco edits che abbiamo pubblicato su Bandcamp un paio d’anni fa e abbiamo chiamato ’It’s a Pleasure to Edit’. Nei mesi successivi, parlando di altri progetti, saltava sempre fuori “It’s a Pleasure”; e si è sempre mostrata versatile come frase, fondamentalmente sta bene con qualunque parola tu aggiunga alla fine, e risulta simpatico e in qualche modo ironico, e come sai bene noi abbiamo sempre giocato con l’ironia, anche pubblicamente sui social. Così nasce anche il nome del nostro party “It’s a Pleasure to Disco”. Diciamo che il nome dell’etichetta deriva in primis da una conseguenza di quello che stavamo costruendo parallelamente con la musica e gli eventi.

Ci potete spoilerare qualcosa delle prossime release?
Quello che possiamo dire è che la seconda uscita sarà ad opera di un ragazzo canario molto giovane che si chiama Jaisiel, ce ne siamo innamorati completamente all’istante. Utilizza molto la propria voce, supportata da un ottimo uso dell’autotune, con un approccio e ritmiche quasi reggaeton e con basi che invece richiamano la cosiddetta italo house dei primi anni ’90. Ha un modo di mescolare questi due generi che anche solo a scriverlo come in questo momento ti viene da fermarti e pensare al disastro, perché sono davvero due stili lontani anni luce. Jaisiel ci ha dato 3 brani originali e noi abbiamo voluto aggiungergli un remix da parte di Lipelis, produttore e dj che conosciamo da tanti anni ormai e che trovavamo perfetto per chiudere questa release, infatti ha sfornato un remix da urlo senza stravolgere però l’anima originale del brano (che sarà il main single dell’uscita). Diciamo che questo spoiler può bastare per incuriosire, no??

Dire di sì! Negli ultimi tempi avete messo in piedi una residenza mensile a Milano e avete aperto una vostra etichetta. Sono operazioni oggi “necessarie” quelle di personalizzare, brandizzare il proprio lavoro oppure è un passo che vi sentivate semplicemente portati a fare? 
L’esigenza nasce dal fatto che questo mondo, e ci riferiamo alla scena elettronica “underground”, ora viaggia a ritmi frenetici e non ti dà il tempo per riflettere, per prendere nuove direzioni, vista la mole impressionante di musica che esce quotidianamente. Se hai la tua etichetta il tempo lo scandisci tu e non hai bisogno di sfornare tracce di cui non sei completamente convinto solo per rimanere visibile sul mercato, cosa che per altro abbiamo sempre evitato di fare noi come Marvin & Guy. Abbiamo deciso di creare questo nostro progetto perché dopo tanti anni era giusto cominciare a costruirsi il proprio mondo in modo più concreto senza dover per forza appoggiarsi a terze parti, ma soprattutto per avere la possibilità di scoprire nuovi talenti e dar loro l’opportunità di crescere usando i nostri canali quindi riempirci di orgoglio nel caso qualcuno di loro abbia il successo che merita.

Chiudiamo con un classico: a quando la prima uscita vostra su It’s A Pleasure?
Per il momento abbiamo optato di non stampare sulla nostra label ma, come M&G, continuare ad uscire su altre etichette, sempre dosando molto le uscite, questo proprio perché vorremmo cercare di tenere un po’ scollegate le due cose facendo in modo che l’uno si nutra dell’altra di riflesso e viceversa. Musicalmente dev’essere una vetrina per altri producer, come dicevamo. Chiaramente ci saranno nostre apparizioni come featuring oppure con qualche remix ma per ora non con tracce originali. Certo che essendo all’inizio questa idea potrà stravolgersi completamente con il passare del tempo, ma quanto meno la nostra intenzione per il momento è questa.

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Albi Scotti
Giornalista di DJ Mag Italia e responsabile dei contenuti web della rivista. DJ. Speaker e autore radiofonico.

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