“Underground music nowadays is all about money” (“la musica underground oggi gira tutta intorno aisoldi”) scrive un utente su Facebook nel commentare la recentissima notizia di Solomun, Jamie Jones e Black Coffee confermati nel 2018 per una prestigiosa residency al Wynn di Las Vegas, un resort di lusso con annesso casinò nel cuore della Strip. I tre si uniranno ai già annunciati Diplo, The Chainsmokers e Afrojack.
L’ultimo numero doppio dicembre-gennaio di Dj Mag Italia vede Solomun in copertina, accompagnato dall’appellativo di “eroe dei due mondi”. Questo è dovuto al fatto che nel 2017 (ma in realtà già da qualche anno) il dj bosniaco ha messo d’accordo tutti, conquistando fasce e tipologie di pubblico non abituate ad artisti del suo emisfero musicale. Un dj e produttore techno ma anche tech-house, che si esibisce in camicia – sorseggiando un flûte di champagne – tra il mainstage del Tomorrowland e i migliori raduni elettronici del globo, per di più collezionando un sold out dopo l’altro tra l’Europa e gli States, mentre la sua label Dyinamic – che ha spento dieci candeline nel 2016 – va a gonfie vele lanciando un talento dopo l’altro. Qualcuno ha ancora il coraggio di definirlo “underground”?
Poi c’è Jamie Jones. Un’annata da urlo anche per lui, che è un cardine della scena dai primi Duemila e il cui lavoro con Hot Creations negli ultimi anni, a fianco del socio Lee Foss, è da vero tastemaker. Proprio dalla sua etichetta sono usciti molti dei nomi più promettenti degli ultimi anni: si pensi a Cuartero, Solardo, wAFF, Detlef e Patrick Topping, ma la lista è davvero lunga.
Infine Black Coffee.Solo due mesi fa, vi abbiamo descritto il dj sudafricano come il nome del momento. L’energia e l’eleganza dei suoi set, unitamente ai richiami culturali della sua offerta musicale e ad una storia incredibile, lo rendono uno dei nomi da cui possiamo – e dobbiamo – aspettarci tantissimo nel 2018. Dopo gli awards ricevuti, la collaborazione con Drake, la residency all’Hï di Ibiza e l’inserimento nella line up di Coachella 2018, l’approdo a Las Vegas è l’ennesima conferma di ciò.
Ha ancora senso fare uso del termine “underground”, alle porte del 2018, quando ci si riferisce ad artisti di questa enorme portata? L’offerta musicale certamente non è pop, anzi i tre hanno la grande abilità di inserire vere e proprie perle nelle tracklist dei loro set, ma solo a me l’arrivo a Las Vegas dei tre è evidentemente un’ulteriore prova di una raggiunta popolarità che oltre ad essere evidente è ormai naturalmente fonte di un massiccio giro di denaro? Il grande palco del Tomorrowland, premi come “Best Worldwide Act”, studio session con le superstar del pop e dischi che finiscono tra i più shazamati dell’anno sono indicatori chiari di quello che è risultato della musica dance globalizzata, ovvero che poco e nulla sono ormai definibili “underground” nel vero senso della parola.
Solomun, Jamie Jones e Black Coffee approdano a Las Vegas non perchè si sono “venduti” a cachet da capogiro (come se nei club delle capitali techno li pagassero in birre) ma perchè gli ascoltatori del panorama techno e house sono divenuti universali tanto quanto quelli dell’EDM, e per forza di cose gente come Carl Cox, Paul Kalkbrenner, Luciano e Solomun finiscono in timetable a due passi da Steve Aoki, The Chainsmokers e compagnia. Allo stesso tempo, ciò che torna a tutti quegli ambienti che devono per forza tenere il passo delle tendenze dell’industria musicale, è un discorso di credibilità, mantenuta saldamente dagli esponenti della techno e dell’house nei decenni che hanno segnato lo sviluppo dell’industria elettronica. Poi che il Wynn abbia deciso di puntare su questi nomi anzichè sulle superstar dell’EDM – padrone della scena qui da anni – è un discorso differente. I tre molto probabilmente garantiscono comunque il sold out, evitando di rendere statica l’offerta musicale: ricordiamo che nel 2017 a spartirsi la residency qui sono stati Alesso, DJ Snake, Marshmello e David Guetta, con ospiti speciali prevalentemente nel settore dell’EDM, con uniche (leggerissime) eccezioni di RL Grime, EDX e Getter.
04.01.2018