Lunga vita alla EDM made in Italy. Questo il motto del Jet Festival, che si è svolto al Gusto di Mantova lo scorso 3 ottobre. La nutrita line up contava ben 20 dj, quasi tutti italiani. L’unico non nativo dello stivale era la punta di diamante di questo nuovo festival: l’australiano Timmy Trumpet. Il quattro volte disco di platino in Australia con “Freaks” ha letteralmente incendiato il pubblico del festival. Non è stato un attimo fermo, un vero intrattenitore che si è scatenato per tutto il tempo della performance tra consolle e palco. La maggior parte delle tracce le ha suonate live con la sua inseparabile tromba. Oltre alla già citata “ Freaks” il dj 33enne ha mixato la maggior parte delle sue hit: “Nightmare”, “The Buzz”, “Bleed” e la recente “Toca” in collaborazione con Carnage e KSHMR. Alla fine dell’esibizione Timothy Jude Smith è scappato al Setai Club di Bergamo per un’altra esibizione “scortato” dal buon Marco Capacchietti di Virgo.
Si diceva un Jet Festival dove il tricolore ha brillato, a partire dai best dj/producer milanesi Merk & Kremont che non hanno certo bisogno di presentazioni. Per loro solo soddisfazioni. A fine settembre hanno rilasciato il remix di “Good for you” di Selena Gomez, mentre il video della traccia “Get get down” per la Spinnin ha superato le due milioni di visualizzazioni su YouTube. Esibizioni esplosive per Delayers e The Cobs. Il trio romagnolo-sammarinese (Federico Bombini, John Carattoni e Luca Zucchi), che ha appena pubblicato “Make them bounce” per la Big & Dirty, ha fatto ballare tutti con le bombe della loro “liquid house”. Mentre il duo bresciano (Fabrizio Tudisco e Alessandro Treglia), letteralmente le pannocchie, ha reso omaggio ad uno dei maestri della techno Len Faki e ovviamente ha suonato la loro ultima fatica “Right or wrong” in collaborazione con Nari & Milani. La performance più “stilosa” è stata quella del giovane Favulous con le sonorità di una house virata al “future sex”. Le esibizioni di Dirty Ducks e Rudeejay hanno proposto un sound mainstream, perfetto per il festival con hit riempipista (come si diceva una volta) a grappolo. Una bella sorpresa sono stati i Novarise, duo mantovano (Marco Baruffaldi e Nicola Bernardelli), che nonostante abbiano preso possesso della consolle dopo Timmy Trumpet e Merk & Kremont hanno sganciato 20 bombe in trenta minuti.
Il festival si è chiuso con Miky Greys. Tra gli altri hanno suonato: Federico Belli, Davinxx, Raveall, Jack Bernini, Soundlezz, DropperZ, Andrew S, Ale-V e Michele V & Ceo. Ad orchestrare il Jet Festival è stato Nicola Bianchera, già curatore di eventi quali Paladarq e Qloom in da Wood: “Dopo tre edizioni del Paladarq, festival dedicato principalmente alla techno, – ha detto l’art director Bianchera – abbiamo deciso di creare un evento interamente dedicato alla EDM. Il Jet Festival è stato un bell’esperimento, che vogliamo riproporre nel 2016 con diverse novità”. Il primo passo per un festival è decollare e il Jet l’ha fatto.
(Articolo Alessandro Tanassi-Foto Anna Malagutti)
06.10.2015