Per il lancio di ‘Abolition Of The Royal Familia’ (Cooking Vinyl), il 17esimo album di The Orb, il suo fondatore e leader conclamato Alex Paterson si è lanciato in una diretta streaming di 24 ore trasmessa da WNBC, web radio che trasmette dal South East di Londra. Una vera e propria maratona, il modo migliore per The Orb per mettere un punto fermo e ribadire il ruolo di indiscusso di padri fondatori della cosiddetta ambient house, ovvero quel genere che nacque in Gran Bretagna alla fine degli anni ottanta, miscelando campionamenti ambientali e acid house e che fece da apripista alla chill out.
‘Abolition Of The Royal Familia’ è il primo album di The Orb nel quale Paterson è affiancato da Michael Rendall nel ruolo di co-writer (entrambi nella foto di apertura di John Hollingsworth); Rendall è anche tornato a far parte della formazione live del gruppo inglese, dopo aver partecipato al tour che festeggiava i 30 anni della band. Insieme a Paterson e Rendall, tanti amici sono stati chiamati a collaborare: Roger Eno (il fratello minore di Brian), il talentuoso trombettista 17enne Oli Cripps e persino Ruby, il cane di Anderson.
Un album che è un’autentica festa, un caleidoscopio di suoni e rumori, dove in certi momenti sembra quasi di sentir bussare alla porta Giorgio Moroder e Bob Marley e nessun genere musicale deve sentirsi escluso; peccato per l’assenza all’ultimo momento del Principe Carlo (appena uscito dalla quarantena per il Coronavirus, tra parentesi); il campionamento di un suo discorso è stato rimosso all’ultimo momento dal master, per evitare probabili conseguenze legali. E come sempre, infine, The Orb non rinunciano a sane dosi di humour inglese e soprattutto ai loro messaggi militanti: l’album è infatti è una esplicita condanna contro la Compagnia Britannica delle Indie Orientali, il loro monopolio del commercio dell’oppio e le guerre e i danni che ne conseguirono in Cina e in India nel 19esimo secolo.
04.04.2020