C’è tempo sino a venerdì 9 settembre di quest’anno per vedere su Arte.tv il documentario “Italo Disco: il suono scintillante degli anni ottanta”, diretto da Alessandro Melazzini e disponibile con sottotitoli in italiano. “Trash da cestinare senza pietà o genialità incompresa?”, si chiede provocatoriamente questo documentario, che in realtà affronta l’argomento senza pregiudizi, lasciano del tutto o quasi la parola ai protagonisti di quell’epopea, come Sabrina Salerno, i Righeira, i fratelli La Bionda e tanti altri.
Arte è un rete televisiva franco-tedesca con vocazione europea di servizio pubblico, che per un breve periodo è stata trasmessa anche in Italia: adesso è disponibile gratuitamente tramite il suo sito e la sua app.
Questo documentario smentisce che “bastassero due note, un synth, un inglese perfettibile” ed il gioco fosse fatto: ogni musica è figlia del suo tempo: l’Italo Disco seppe cogliere alla perfezione lo zeitgeist – lo spirito del tempo, appunto – degli anni ottanta: ovvero disimpegno più o meno apparente, voglia di ritornelli e tormentoni che comunque non lesinavano anche messaggi discretamente impegnati.
Da ascoltare e mandare a memoria soprattutto gli interventi del professore e giornalista Ivo Stefano Germano, per certi aspetti ispiratore di questo documentario ed abile a ricordarci che “In Italia si balla per l’estetica, non per fare la rivoluzione come in Messico, non per cambiare il mondo come a Londra, in Italia si balla perché ci si veste per ballare, perché ci si è spaccati la schiena per tutta la settimana”.
11.08.2022