Molti di voi non conosceranno il nome di Luca Vera. Altri sì. Chi non lo conosce, dovrebbe: Luca è un personaggio molto importante nel mondo underground del clubbing italiano, da tempo noto e rispettato dai colleghi dj, producer, e da tutti gli addetti ai lavori del settore. Il suo nome è anche fortemente legato alla figura di Claudio Coccoluto, con cui Luca ha lavorato fiano a fianco per diverso tempo e con cui c’era un legame profondo.
Luca ora è protagonista di un momento molto importante della sua carriera, un doppio debutto: il 22 aprile è infatti uscito ‘Transizione Degli Elementi’, il suo primo album, ed è uscito come prima release della sua nuova label Spaziotempo. Due progetti strettamente legati tra loro, in qualche modo possiamo anche affermare che il primo è il manifesto della seconda.

‘Transizione Degli Elementi’ è un disco coraggioso, vario, suggestivo, che si muove in un territorio insolito nella sfera della musica da club, ormai troppo spesso rigidamente codificata e “inscatolata”. ‘Transizione Degli Elementi’ invece porta in dote screziature ambient e afflati chill così come la commistione con band e strumentisti che danno un retrogusto – azzardiamo – quasi prog in alcuni episodi; allo stesso tempo, sono presenti episodi con la cassa in quattro, per citare zone più “comfort” e sono rintracciabili anche vaghe ispirazioni techno, acid, electro, e volendo anche un goccio di Chemical Brothers. Ma diciamo “vaghe” perché non si tratta di scopiazzature pedisseque, piuttosto di influenze decifrabili ma lasciate comprensibilmente lontane, sullo sfondo, per sviluppare un lavoro altamente originale e godibile nell’ascolto sereno della sua totalità, cosa rara di questi tempi.
E se il buongiorno si vede dal mattino, ‘Transizione’ è l’ideale manifesto, appunto, di un’etichetta come Spaziotempo, che già dal nome e dalla prima release mette in chiaro la missione di andare non per forza controcorrente, ma di sicuro di non seguirla, la corrente, dando spazio a produzioni e artisti che vogliono fare un loro discorso musicale e artistico invece di restare semplicemente nell’orbita di ciò che funziona. Musica da club evoluta. Un tempo una definizione abbastanza naturale. Oggi, paradossalmente, un po’ meno, viste le strategie sempre più mirate e meno libere di chi entra in questo gioco. È bello allora sentire la sensazione palpabile di qualcosa che si muove dalla volontà di fare arte, espressione, senza troppi fronzoli ma con molta cura per i dettagli e per la propria direzione artistica. Benvenuta, Spaziotempo. E bravo Luca.
25.04.2022