Foto: Edward Scheller
Il nome di Mace dovrebbe essere noto a tutti gli appassionati di musica in Italia: è il produttore dietro a hit come ‘Pamplona’ di Fabri Fibra e Thegiornalisti, ‘Nero Bali’ di Elodie, ‘Non Ci Sei Tu’ di Gué Pequeno e moltissime altre; ha scritto una pagina importante del clubbing italiano con il progetto Reset! e ora con la serata RRRIOT; ha una lunga storia come beatmaker hip hop, dance, pop. Quello che molti non sanno è che Mace è in questi giorni al numero uno nell’airplay radiofonico in Sudafrica, grazie al pezzo ‘Umama’ prodotto per Sjava, artista di Johannesburg molto famoso nel suo Paese e con ambizioni internazionali. Il brano è nato mentre Mace viveva a Johannesburg, lo scorso anno. L’abbiamo raggiunto per sapere qualche curiosità dietro a questo successo.
Cosa si prova a produrre un pezzo che diventa un successo in un paese che – a quanto ho visto dai tuoi viaggi e anche da diverse tue produzioni – ti ha sicuramente influenzato? Immagino sia come per un italiano andare a giocare in NBA, no?
Guarda, è bello restituire delle emozioni forti a un luogo che ne ha date tante a me. Ho viaggiato in più di cinquanta Paesi ma Johannesburg è la prima città dove ho deciso di vivere per qualche mese della mia vita: ci sono andato senza grandi contatti o piani precisi in mente, ho semplicemente lasciato che le cose accadessero facendomi guidare dagli incontri e dalle coincidenze perché ho subito sentito un’energia forte. E pochi giorni dopo il mio arrivo ero già in studio a scrivere musica con Sjava, lui è un artista super rispettato in Africa per la sua voce incredibile e la sua scrittura profonda. Solo più tardi ho scoperto che anche Kendrick Lamar l’ha voluto nella colonna sonora di Black Panther.
Spesso diciamo “musica africana” in modo molto generico, in realtà parliamo di un continente ricchissimo e con un’enorme varietà musicale. Come e perchè molti suoni africani hanno iniziato a interessarti fino a diventare parte del suo tuo stile?
È un amore nato, appunto, viaggiando: dai villaggi sperduti dell’Uganda, alle coste della Tanzania fino alla metropoli di Nairobi, in Kenya, sono stato esposto a un sacco di musica e ovviamente a ritmi incredibili – nei club, nelle strade, in radio. Mi ha folgorato il sound iper contemporaneo del pop e della club music che stanno uscendo in Nigeria, Ghana e appunto Sudafrica. Per questo a dicembre 2017 ho preso un volo sola andata e ci sono rimasto per tre mesi, durante i quali ho anche scritto un album di collaborazioni con artisti locali.
04.02.2019