È stato necessario un anno di silenzio e di attesa per arrivare all’annuncio di quella che potrebbe diventare una delle collaborazioni più sorprendenti di sempre, nel campo della dance e anche del pop. Si tratta di ‘We Are The People’, singolo di Martin Garrix (spoilerato giorni fa) e al quale hanno preso parte Bono e The Edge, rispettivamente voce e chitarra degli U2. Una collaborazione altisonante che dà vita all’inno ufficiale di Uefa Euro 2020.
Il brano è una miscela perfetta delle sonorità distintive di tutti e tre gli artisti: c’è un po’ di sapore rock e c’è un beat marcatamente dance, tanto per essere coerenti con i protagonisti. Bono ha infatti scritto il testo e composto alcune parti melodiche insieme al dj olandese (che ovviamente ha curato la produzione), mentre The Edge ha impreziosito la produzione con i suoi inimitabili riff di chitarra. Una canzone in linea con i tempi che stiamo vivendo e che con le sue parole ricorda quanto sia importante affrontare insieme le continue sfide che il mondo impone.
Martin Garrix, oltre al singolo, ha prodotto anche tutti i temi musicali della manifestazione, inclusi quelli che accompagneranno in campo le squadre. Ogni campionato Uefa Euro dal 1992 ha infatti avuto un proprio inno ufficiale e Garrix in passato è stato preceduto da altri mostri sacri del pop come Nelly Furtado, Simply Red ed Enrique Iglesias.
‘We Are The People’ riecheggerà così non solo dal web, dalle tivù e dalle radio ma anche negli stadi delle undici città ospitanti, dalla finale di Londra ad Amsterdam, da Baku a Bucarest sino a Budapest passando per Copenaghen, Glasgow, Monaco, San Pietroburgo, Siviglia e Roma. La prima gara sarà allo Stadio Olimpico della nostra capitale l’11 giugno prossimo, quando gli azzzurri ospiteranno la Turchia.
Garrix racconta dell’evoluzione e quindi del processo di produzione di questa canzone sino al coinvolgimento di Bono e The Edge: “Quando la Uefa mi ha chiamato per confermare tutto mi ha detto: ‘Martin, vogliamo che ti occupi della produzione dell’intera colonna sonora’. Ero davvero molto emozionato, ma anche nervoso. Hanno poi aggiunto: ‘Hai carta bianca, fai solo in modo che sia solenne e che piaccia alle persone. Siamo sicuri che farai qualcosa che rispecchi l’atmosfera del torneo’. Un grande onore per me, ma anche un grande atto di fede da parte loro. Mi han dato tanta fiducia, ma dentro di me sentivo anche tanta pressione perché pensavo ‘okay, fantastico’, ma le aspettative erano molto alte”.

Così, Garrix si è trovato in studio con un demo che gli ricordava un po’il suono di chitarra di The Edge. Una bozza perfetta anche per Bono: “Nel momento in cui si parlava di chi sarebbe stato bello nel progetto, per me Bono e The Edge sembravano impossibili da raggiungere. Non erano nemmeno nella lista di persone che avevo intenzione di contattare. Poi la Uefa e il mio team mi hanno detto: ‘se non provi nemmeno a chiederglielo, avrai sempre un no come risposta’. Allora abbiamo deciso di mandargli la demo. Circa due ore dopo ero al telefono con Bono a parlare della canzone e lui stava già cantando la melodia”.
Garrix ha dovuto mettere in modalità mute il microfono del suo smartphone e ha urlato per la gioia. “L’ultima cosa che mi aspettavo era che Bono fosse così aperto all’idea di fare una cosa insieme e che dicesse subito ‘certo, proviamo’. Bono è stato fin dal primo giorno entusiasta e coinvolto. Ha davvero spinto molto per realizzare la canzone. Mi ha supportato anche in termini di produzione, dandomi dritte tipo ‘no, quello può essere meglio’, ‘questo può migliorare’. Quella con lui e con The Edge è stata una collaborazione incredibile, che ha aiutato tantissimo il pezzo. Sono due artisti geniali e sono loro davvero grato, ancora non posso credere di aver avuto la possibilità di lavorarci assieme su questo pezzo”.
Impegnato a registrare la voce di Bono, Garrix ha poi scritto il testo al telefono insieme alla leader degli U2.
“Grazie al suo tocco tutto è davvero salito di livello. Ero in studio accanto a lui e anche la sua voce, beh, non c’è niente di paragonabile. Quando ha iniziato a cantare, che fosse in studio o durante le riprese del video, dove è senza microfono, tutti si sono emozionati. Mi sono venuti i brividi durante tutta la sessione di registrazione. Dopo un buona la prima mi sono bloccato sulla parte melodica principale e The Edge è arrivato aiutandomi col passaggio. Quindi, oggi penso che questa non è una canzone di Garrix con Bono che canta e The Edge che suona la chitarra, è invece un brano a cui tutti hanno contribuito, un lavoro di grande collaborazione”.

Poi, nelle dichirazioni riportate da Sony attraverso l’ufficio stampa, il dj prosegue a raccontare le sue emozioni: “Abbiamo pensato a come il calcio riesca a farci sentire uniti, a mettere insieme le persone. La canzone trasforma a suo modo gli stadi Uefa in veri festival. Per me questa è già di per sé una vittoria. Non importa chi vincerà alla fine, già solo il fatto che questo torneo si faccia può essere motivo di gioia per la gente. Riunire le persone dopo un anno così difficile è un miracolo. Penso che con lo sport e anche speriamo con la musica torneremo a essere felici. E personalmente, sono grato di poter essere parte di tutto questo processo creativo”.
14.05.2021