Martin Garrix è il più giovane numero uno della storia della DJ MAG TOP 100. Un elemento da non sottovalutare. La velocità con cui la musica dance ha conquistato il mondo è la stessa con cui i giovanissimi produttori sono passai in pochi mesi dalla cameretta di casa ai palcoscenici più importanti del mondo. Fino alla prima posizione della nostra classifica.
Martijn Gerard Garritsen è nato nel 1996 vicino ad Amsterdam, in un territorio parecchio fertile per la musica dance, dove a comporre musica elettronica con il computer lo insegnano a scuola, dove gli idoli diventano maestri, poi mentori, poi colleghi, poi amici. E non dinosauri invidiosi. La sua incoronazione è allo stesso tempo la realizzazione di un sogno e il segno dei tempi. Gli osservatori li chiamano Millennials, Generazione Y o Echo Boomers. Sono la generazione nata tra i primi anni ottanta e la metà degli anni novanta, fortemente influenzata dalla comunicazione, dai media e dalle tecnologie digitali, cresciuti a Nutella e MTV della quale Garrix è uno dei volti più noti. Il reality “The Ride” ha messo in scena la sua ascesa, gli Awards dello scorso anno a Milano e di quest’anno proprio nella sua Olanda, a Rotterdam, lo hanno visto e lo vedranno assoluto protagonista. A casa e in platea i Millennials di tutto il mondo lo ammirano, lo imitano, lo supportano. Martin Garrix è un modello ispirazione e aspirazionale, è uguale a chi lo vota. L’amicizia con Justin Bieber, il nuovo manager Scooter Braun, la benedizione di Guetta e Tïesto, l’accordo con Sony (e la conseguente diatriba con Spinnin’), i singoli pubblicati a raffica sul web, il live da Jimmy Fallon, gli show da headliner all’Ultra Music Festival e al Tomorrowland sono i capitoli finali di una storia iniziata in una cameretta di Amstelveen tre anni fa dove è nata ‘Animals’. Aveva sedici anni.
Martin Garrix è un talento talmente evidente da far sembrare questo traguardo facile, banale e scontato. Il suo primo posto è la vittoria di un sistema, di un insieme di elementi coordinati tra loro in una unità funzionale. L’industria della musica dance olandese ha dimostrato ancora una volta di essere una macchina perfetta, dove gli ingranaggi funzionano alla perfezione. Un sistema che, attraverso la scientifica messa in pratica di un metodo utile all’organizzazione e la realizzazione di un obiettivo, riesce nel suo scopo: creare talenti. Tïesto, Armin Van Buuren, Hardwell, Oliver Heldens, Afrojack, Don Diablo sono alcuni tra i prodotti meglio riusciti, ma la lista sarebbe decisamente più lunga. Ogni epoca ha i suoi campioni, nessuno deve scandalizzarsi. Quasi tutti dovrebbero prendere appunti su come si costruisce una vera star. Uno su mille ce la fa e di solito è il più bravo. E Martin Garrix è un fuoriclasse del suo e del nostro tempo.
20.10.2016