• LUNEDì 25 SETTEMBRE 2023
News, Recensioni

Mike Storm su Spectral Rebel

Proprietà esclusiva della musica è riuscire a prendere per mano e condurre, chiunque si presti all’ascolto, in posti inesplorati, senza fare un passo, semplicemente chiudendo gli occhi e abbandonandosi al potere carismatico delle vibrazioni. Mike Storm esce su Spectral Rebel, suggerendo una rotta interstellare, di pianeta in pianeta, tracciando una mappa, con quattro puntelli ad indicare la rotta e a stabilire le soste, per capire appieno. “From planet to planet” è l’Ep d’esordio del producer olandese su Spectral, label napoletana che da sempre persegue la mission dell’espressione in analogico dei propri artisti. Storm è un esteta del vinile, i suoi lavori arricchiscono i dj set di Jeff Mills, Dave Clarke o Dimi Angelis, citando solo alcuni tra i maggiori estimatori del sound, profondo, crudo e levigato di uno degli artisti europei più intrisi di Detroit presenti su piazza. L’itinerario riconosce in “Planet Silbi” la prima tappa. Con un ambient da “Odissea nello spazio”, Mike Storm ricostruisce in note uno sbarco su un pianeta ignoto, inesplorato, la metrica del brano non ha segreti per l’ascoltatore, la traccia fluisce, arricchendosi e depauperandosi progressivamente di dettagli sonori, trasmettendo un pungente senso di inquietudine. Di atmosfera esotica si decora “Planet Sub-072”, pezzo che contrappone sonorità hardgroove a una severa metrica Detroit, disturbato, nella fase centrale, dallo stridulo incedere di note di organo. “Planet Sub-072” rappresenta il brano più originale della release, una studiata mistura di generi e culture, uno sfoggio di venature Brazil che deframmentano la fedeltà ai canoni centreuropei dell’intero lavoro.

“Planet Excel” si sviluppa sulla falsariga di “Planet Silbi” e della maggior parte dei pezzi targati Mike Storm, la scelta dei suoni e l’impronta della traccia ripercorrono il carattere deciso degli ultimi successi firmati Planetary Assault Systems. “Planet Metroskim” segnala la fine del percorso, presentando l’idea di un’orchestra elettronica cementata, nell’intesa, da un affiatamento singolare, riconducibile alla mente che si cela dietro quest’armonico e progressivo fluire di suoni, quella di Michael De Winde, per la storia Mike Storm.

 

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