• SABATO 23 SETTEMBRE 2023
Festival

Mish Mash: un festival davvero… boutique!

Ad inizio agosto Milazzo ha ospitato un festival con Nu Genea, Todd Terje e Spiller e tanti altri contenuti non soltanto musicali

L’estate 2023 ha sdoganato e legittimato anche in Italia il concetto di boutique festival? Risposta affermativa se prendiamo ad esempio Mish Mash, svoltosi da lunedì 7 a giovedì 11 agosto al Castello di Milazzo, in provincia di Messina. Uno degli appuntamenti più attesi nel calendario estivo degli eventi di musica elettronica, che mai come quest’anno ha visto la Sicilia in prima linea.

Quali gli elementi che sono soliti contraddistinguere un boutique festival? Innanzitutto la location, né troppo grande né troppo piccola, unita a scelte musicali adeguate, senza che risultino troppo alternative o di nicchia e non siano esclusivamente elettroniche. Ultimo fattore, ma non meno importante, saper offrire contenuti extra. Oltre la musica deve esserci di più.

Tutto questo c’era a Mish Mash? Risposta affermativa. Andiamo per ordine: la location. Sede di Mish Mash è stato il Castello di Milazzo, compreso all’interno della Città Murata, le cui origini si ascrivono alla preistoria e che tutt’ora consentono una vista sul mare che può ricordare il contesto ibizenco di Dalt Vila, a maggior ragione se ci si ritrova in loco durante Mish Mash.

 

Punto secondo, la musica. Si è passati dal live con sconfinamenti nello psichedelico del duo siculo-pugliese Volosumarte, alla band elettro-funk olandese Weval per arrivare alla house music allsetlong di Todd Terje e Spiller, che – sempre per restare in modalità ibizenche – hanno fatto pensare di trovarsi a Glitterbox, la serata domenica a firma Defected in scena tutte le domeniche all’Hi Ibiza. Una line up variegata al massimo, con il clou rappresentato dal live dei Nu Genea, sempre e comunque abili in tutto quello che fanno, soprattutto per come lo fanno.

Punto terzo, infine, i contenuti extra: lo spettacolo di teatro danza di Ottotempi, il mapping show in 3d dei Pixel Shapes ed il live dei Battitori dei Peloritani e di The Hysterical Sublime all’interno del Museo del Mare, con lo scheletro del Capodoglio – aka physeter macrocephalus per gli appassionati del genere – sullo sfondo e che sembrava muoversi a tempo, oscillando quasi perfettamente a ritmo.

Cinquemila in tutto le presenze registrare, con una discreta rappresentanza straniera. Di sicuro Mish Mash ha indicato quale possa essere una sorta di terza via per organizzare un festival, che si tratti o meno di boutique. Complice una location come il Castello di Milazzo, capace di valorizzare live e djset nel migliore dei modi. Una delle tante realtà delle quali l’Italia è ricca e che possono trarre autentico giovamento da manifestazioni musicali come Mish Mash. Un esempio che speriamo sappia essere seguito anche altrove: non ci stancheremo mai di ribadire quanto i festival ed il clubbing possano generare un indotto importante non soltanto dal punto di vista economico.

 

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Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.

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