• VENERDì 02 GIUGNO 2023
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La pausa doverosa dei Moderat

Il supergruppo ha annunciato che si fermerà alla fine del tour, a settembre. Ma i Moderat spariranno davvero?

 

Ci lasceranno per un po’. D’altronde hanno parecchio inflazionato il marchio, sfruttando in maniera intensiva il proprio successo. Com’è giusto che sia, ci mancherebbe. Moderat è il side-project dei Modeselektor e Apparat. Mode-rat. Capito, no? Che geni! Scherzi a parte, l’incontro di tre tra le menti più brillanti dell’elettronica alternativa berlinese del decennio scorso era nato come un divertissement, visto che sia i Modeselktor sia Apparat avevano delle carriere molto ben avviate, solide e di un certo successo. Però poi è accaduto l’imprevedibile: la somma delle parti ha dato un risultato inatteso, e vuoi perché all’inizio c’era maggiore libertà nel seguire idee diverse (anche più pop in qualche misura), vuoi perché si è creata un’alchimia davvero speciale, alla fine Moderat ha preso il sopravvento sulle carriere dei singoli artisti. Diventando un mostro, nel senso latino di monstrum, “prodigio”. Un fenomeno che ha dapprima unito due pubblici diversi, e poi ha aggiunto ulteriori fan, facendo di fatto diventare i Moderat la band più mainstream tra quelle del panorama underground. Generando uno dei paradossi del nostro tempo, dove – grazie al cielo, per quanto mi riguarda – le definizioni e le barriere di genere non sono più così rigide. I Moderat radunano decine di migliaia di persone ad ogni show, girano il mondo, senza singoli dall’alto airplay radiofonico nè sensazionalismi social o da stream compulsivo. Soprattutto con l’ultimo album hanno conosciuto un successo globale, che li ha portati in tour per quasi due anni e che ne sancisce l’importanza sulla mappa della musica contemporanea. Eppure tutto questo li ha evidentemente logorati. Comprensibile, per un gruppo che non sembrava nascere con particolari mire strategiche in questo senso. E la cui popolarità sta a tratti erodendo l’amore di alcuni fan, di solito quelli della prima ora che “adesso basta, non sono più come prima”.

 

 

In un’intervista rilasciata a LOLA Magazine, i Moderat hanno annunciato di doversi fermare per ritrovare lucidità e obiettivi nella propria musica. Tra l’altro, due delle ultime occasioni per vederli sarannno proprio in Italia, l’11 agosto a Gallipoli al parco Gondar, e il 31 all’Home Festival di Treviso. Il loro “addio” sta già facendo il giro del web (LOLA intitola melodrammaticamente l’intervista “The end of Moderat?”), a me vengono in mente due considerazioni: è bello vedere che un gruppo decida con giudizio e coscienza di staccare all’apice del successo, prima di stancare e diventare stucchevole: significa che c’è genuinità e onestà nella loro musica e nel loro atteggiamento verso il pubblico; è la dimostrazione che nonostante siamo sempre più immersi in progetti studiati con strategie di comunicazione precise, profili curati al millisecondo, chirurgia musicale studiata per non fallire, esiste sempre e comunque un fattore umano che fa emergere chi spacca per davvero. I Moderat negli ultimi anni hanno preso una deriva sicuramente più paracula dell’inizio, ma sono cresciuti trattando un progetto side con molta serietà e quando hanno capito che il gioco si era fatto serio, hannno saputo affrontare le cose con il doveroso salto di qualità. ‘III’ è certamente un disco fatto per incontare un pubblico più ampio, sarebbe da stupidi non ammetterlo e sarebbe stupido da parte loro non cercare il colpaccio, anche perché non sono di certo passati a fare dancehall per piacere a tutti, hanno semplicemente evoluto un gusto estetico già ampiamente nelle loro corde. Insomma, uno dei principali fenomeni degli ultimi anni si mette in stand by, le nostre considerazioni le abbiamo fatte. In tutta questa faccenda, ha vinto la musica. Quella di tre artisti che insieme hanno tirato fuori qualcosa di magico, e quella stessa serietà che gli fa tirare il freno prima di degenerare in porcherie apocalittiche. Ora speriamo di sentire presto qualcosa di entusiasmante da parte di Apparat e dei Modeselktor. Ci sta.

 

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Albi Scotti
Giornalista di DJ Mag Italia e responsabile dei contenuti web della rivista. DJ. Speaker e autore radiofonico.

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