Che fine hanno fatto i Chemical Brothers? Veri idoli della generazione cresciuta negli anni ’90, sono stati tra i primi a unire elettronica e attitudine rock, innestando voci come Noel Gallagher, Bernard Sumner dei New order, Beth Orton e Hope Sandoval su pezzi che univano loop di batteria potenti e lontani dal tipico 4/4 della dance di quegli anni, creando un ibrido fra breakbeat, techno, acid house e influenze Madchester, dando origine, di fatto, al big beat.
Act di enorme successo, Ed Simons e Tom Rowlands sono sopravvissuti al giro di boa dei 2000, che ha spazzato via tutto quel suono, supercool nella seconda metà dei ’90 ma ormai superato e inflazionato dalle numerose copie-carbone generate dal successo dei Chimici e di altri alfieri del big beat come Fatboy Slim. Con “Galvanize” (Q-Tip al microfono) e l’album “Push the button” del 2005 tornano in cima alle classifiche e si confermano artisti di grandissima statura. Di lì in poi, alti e bassi, con album non perfettamente a fuoco (l’ultimo “Further” è molto bello, tutto incentrato su suggestioni psichedeliche, ma non ha brani davvero forti, in grado di arrivare al grande pubblico), colonne sonore di successo (per il film “Hanna”), un film-concerto (“Don’t think”) e qualche sortita solista di Tom Rowlands in tracce techno/acid passate un po’ inosservate anche se davvero micidiali. Ma per la ragione sociale Chemical Brothers, un silenzio discografico che dura ormai da quattro anni.
Recentemente, qualcosa si è mosso: proprio su queste pagine abbiamo dato la notizia della partecipazione dei Chems alla colonna sonora del nuovo Hunger Games. Qualche giorno fa, invece, è uscita un’intervista sul sito di Bugged Out Weekender (Bugged Out è una storica serata britannica, giunta al suo ventesimo anno) proprio con Ed Simons, in cui vengono rivelati i piani per il futuro del duo: pare ci sia un disco in preparazione, che dovrebbe vedere la luce nel 2015, e un tour con uno spettacolo live, a cui però – e questa è la grande notizia – Ed dice che non prenderà parte. E’ l’annuncio di addio ai Chemical Brothers? In realtà, no: “Sono molto occupato con il mio lavoro accademico” dice Simons, “e i ritmi di un tour live non sono conciliabili con questa attività”; ma si tratta comunque di una news non da poco. Ed afferma poi che ci sarà Adam Smith a portare in giro il nuovo live insieme a Tom: Adam ha curato i visual e la regia di “Don’t think” ed è un collaboratore storico del duo, per quanto riguarda i concerti.
Fa strano sentire uno come Ed Simons parlare di impegni accademici e di tour stressanti, anche perchè non si tira indietro sui dj set. Dice: “abbiamo suonato diverse volte quest’anno, molti in Italia, Spagna e Ibiza, in un clima edonistico”, aggiungendo di aver testato diverse tracce inedite nei set. “I dj set non sono un problema, ma affrontare un tour live è un’altra cosa”.

Che dire? Notizie buone e notizie meno buone, se siete fan dei CB. Noi qui si fa il tifo per un nuovo grande disco del duo, ché gli ultimi erano un po’ sottotono, e non vediamo l’ora di vedere il nuovo spettacolo live. Intanto, se siete in astinenza e volete sentire un loro dj set, il consiglio è di comprare i biglietti per il Bugged Out Weekender 2015, dal 16 al 18 gennaio a Bognor Regis, nel West Sussex. Qualche nome in cartellone? Axel Boman, Daniel Avery, Duke Dumont, Erol Alkan, Four Tet, Maya jane Coles, Tiga… serve continuare?
19.11.2014