A Napoli è tempo di provare a sovvertire le gerarchie, è ora di correre qualche rischio per far vacillare egemonìe che da troppo ormai accentrano risorse e attenzioni in cambio di un prodotto di sempre più ambigua collocazione, a Napoli è giunto il momento di ritornare alla techno, quella pura, senza ricami di sorta. Sabato scorso il capoluogo campano è stato teatro della prima serata targata Details, neonata creatura dalle ambiziose mire espansioniste, party concept che guarda, con umiltà ma con convinta maturità manageriale, al modello mitteleuropeo. La techno è una forma espressiva esigente, richiede la giusta location, impone la scelta di un impianto audio adeguato e necessita dell’assoluta qualità nella scelta degli interpreti. Details ha osato, mettendosi al servizio della techno, assecondandone ogni legittimo capriccio. Il Golden Gate è il feudo preposto alla realizzazione di questo coraggioso progetto. L’ex Ennenci ha segnato un’era nella scena undeground napoletana: un fitto intrico di cunicoli conduce all’interno di un maestoso casolare, dall’imponente capienza. La consolle si staglia, superba, a tre metri d’altezza dalla dancefloor, due pianerottoli collegati da due serie di scale a chiocciola, situati di fronte ad essa, fanno si che la prospettiva del dj si sviluppi con proiezioni verticali, oltre che in orizzontale. Ed eccoci agli interpreti: Monoloc e Speedy J. Il primo, scuderia CLR, è certamente l’artista più pacato della storica label con sede a Francoforte di Chris Liebing. Il suo è un disinvolto palleggio d’apertura, predilige una techno ritmata e molto melodica, la sua performance scalda i più di mille invasati accorsi al Black Valentine, 120 minuti di set che preparano al meglio alla turbolenta iniezione d’energia firmata Joachim Paap. Speedy J è un martello pneumatico, i suoi dj set si identificano per il carattere deciso con cui si impone il kick, in maniera paradossalmente monotona e ridondante, con scadenze prefissate, con ritmo pedissequo, con violenza devastante. Siano due oppure sei le ore di un set di Speedy, potete star certi la soglia di variazione ritmica sarà sempre sottile quanto un tenero spiraglio di luce. Quest’imperioso pioggiare di basso racconta dischi di nobile lignaggio: da Rodhad a Cleric, dagli AnD a Ritzi Lee, dischi Dystopian, Electric Deluxe, CLR, EarToGround Records, la miscela sonora è di un livello eccelso, la tecnica del re d’Olanda non si discute. Le sette del mattino sono l’unico semaforo rosso sulla strada di Joachim, le luci prendono il posto del buio, la folla si dirada. Il prossimo 21 marzo sarà CLR night, ancora questione di Details.
19.02.2015