Foto: @facebook.com/claudio.mozart.rispoli
La Notte italiana perde uno dei suoi architetti sonori più visionari. Claudio Rispoli, per tutti semplicemente Mozart (o Moz Art, o Moz-Art, negli anni abbiamo visto diverse verisoni) si è spento a 67 anni portandosi via un pezzo fondamentale della storia della musica da ballo del nostro paese. Nato ad Ancona nel 1958, questo artista straordinario ha scritto pagine indelebili della club culture nazionale, facendo della Baia degli Angeli molto più di una semplice discoteca: un vero e proprio laboratorio culturale dove si forgiava il suono di un’epoca.
I primi passi dietro la consolle del Paradiso rappresentano solo l’anticamera di quello che sarebbe diventato un percorso leggendario. Alla Baia degli Angeli Mozart costruisce il suo impero sonoro, diventando uno dei padri riconosciuti del genere afro (che nulla condivide con la contempornea afrohouse e nemmeno con l’afrobeat) e creando un’identità musicale che ha definito gli standard dell’intrattenimento in Riviera. La sua capacità di leggere la pista, di anticipare i gusti e di plasmare l’energia collettiva lo ha reso un punto di riferimento assoluto, capace di influenzare generazioni di dj che hanno guardato al suo stile come a un modello da studiare e reinterpretare.
L’impatto di Rispoli travalica però i confini delle consolle. La sua produzione discografica dimostra una versatilità e una creatività che vanno ben oltre il lavoro del dj puro. Le collaborazioni con Double Dee e Jestofunk restano pietre miliari della dance italiana, mentre progetti come Omniverse e Soft House Company testimoniano una ricerca sonora mai banale, sempre tesa verso territori inesplorati. Il sodalizio con IRMA Records ha dato forma concreta a questa visione, traducendo in vinile e poi in formato digitale un’estetica sonora raffinata e immediatamente riconoscibile.
La Riviera romagnola deve molto a figure come Mozart. Mentre altri territori italiani costruivano la propria identità clubbing, Ancona e dintorni trovavano in lui un ambasciatore capace di esportare un sound distintivo, fatto di ritmi africani, sensibilità house e quell’energia mediterranea che ha reso unica la scena locale. Il fenomeno Baia degli Angeli non sarebbe stato lo stesso senza le sue notti, senza quella capacità quasi magica di far dialogare tradizione e innovazione, radici e sperimentazione.
I social network in queste ore si sono riempiti di messaggi commossi, testimonianze di chi lo ha conosciuto, ballato sotto le sue selezioni, imparato da lui. Perché Mozart non era solo un dj tecnicamente impeccabile: era un narratore, uno che attraverso la musica raccontava storie, creava atmosfere, costruiva comunità. La sua scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare in un panorama musicale già povero di figure capaci di incarnare valori, visione e competenza in egual misura.
Se ne va una leggenda. Ci dispiace molto.
04.12.2025




