• MARTEDì 26 SETTEMBRE 2023
Costume e Società

Nastia rivela le ragioni della “rivalità” con Nina Kraviz

In una lunga riflessione su Instagram, la dj racconta di come i social network e un ambiente troppo attento alle apparenze abbia incrinato il rapporto tra le due

Per la prima volta, Nastia si è aperta in modo pubblico verso una questione che negli anni è serpeggiata in modo più o meno palese nell’ambiente, affrontando di petto le considerazioni, le ironie, le critiche sulle somiglianze tra lei e Nina Kraviz. In un lungo post su Instagram (lo leggete per intero qui sotto) la dj ucraina racconta del suo periodo di pausa, della meditazione Vipassana (una pratica meditativa e riflessiva di origine buddista, volta alla conoscenza interiore e all’auto-coscienza) e di come questo momento di stop le sia stato utile per riuscire a esternare problemi che l’hanno tormentata a lungo.

Così, Nastia racconta di un’amicizia che si è trasformata in un problema quando “la carriera di Nina è partita a razzo, mentre la mia procedeva come sempre un passo alla volta”, proprio perché da quel momento sono iniziati i paragoni tra le due dj, una ormai famosa e l’altra in fase di ascesa. Paragoni che si rifacevano a somiglianza fisica, a provenienza geografica – nonostante Nina Kraviz sia russa e Nastia ucraina – alla musica suonata. Così, racconta Nastia, ha smesso di suonare le tracce della Kraviz, ha deciso di darsi un look lontano da quello della collega, ma nonostante tutto l’amicizia tra le due si è incrinata e da oltre tre anni la loro frequentazione è cessata, complice un allontanamento da parte di agenzie di booking e promoter che tendono a non inserirle, dice Nastia, nella stessa serata o nello stesso festival, proprio per eveitare questo tipo di imbarazzo.

 

 
 
 
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Last Saturday was the first time since years I’ve played a track made by Nina. From the point when people started to compare us (it was around 2013, 1,5 year after we met) by similar look and then by everything, things got complicated. We used to be quite close and meet each other quite often, talk on the phone, messages.. We had a very warm relations in the beginning. But then happened that people started to mix us up by the haircuts, faces, moves, style ect. Nina’s profile was growing like a rocket, I been always on my step by step way. Since she became huge I became a victim of compares, because people always compare you with someone who is more popular without even thinking on consequences, without knowing and understanding difference, without respect to what YOU do, sometimes just simply unconsciously. Every time under my posts I had to read comments such as “you look like Nina”, “you just try to be Nina”, “you pretend to be Nina”, “you just copying Nina” ect. It’s affected our relations a lot from both sides. Sometimes it made me feel confused, sometimes it made me feel i start to loose my identity in style and music. At one point it was really hard for me to keep going and doing my thing independent, keep my things real and keep being pure without thinking “am I a Nina’s shadow..?”. I stopped following her to be 100% sure I don’t get influenced, I stopped playing her music to stay away from her image. But yes, I became weak mentally and time from time I could say a bad word about her, sometimes I judged her, criticized just because I hated to be compared to her. This picture was made on my phone at Outline festival in Moscow in 2015 where people were calling us sisters. It was the last time we seen each other. And we don’t speak since September same year. On the sidelines of our industry people feel it, promoters know there is something wrong between us, because you can’t book us for the same party, we rarely playing at the same festivals, and there is this weird atmosphere around this “issue”. <<<to read the rest please swipe>>>👉🏻#nocompares #nastia #ninakraviz #respect #care #djlife

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Se Nastia scrive di aver superato il problema, pone comunque l’accento sul fatto di aver dovuto rovinare un’amicizia a causa delle continue frecciatine e dei commenti stupidi sul web e sui social, in una trama che sembra ormai ripetersi in modi e con conseguenze diverse ma simili, danneggiando persone e situazioni. E la sua storia fa emergere diverse piaghe del nostro tempo: l’utilizzo dei social, che da strumento di libera espressione si trasformano spesso in armi devastanti dal punto di vista psicologico e umano; il mondo spesso molto poco maturo dello star system legato ai dj, il nostro mondo, che corre velocissimo costruendo un immaginario fatto di foto e video di successo ma incapace di essere profondo, intelligente, scivolando soltanto sulla superficie del glamour e della moda e ignorando tutto ciò che rende bella la musica e chi la suona: la cultura, l’approfondimento, la passione, appiattiti dalle foto sui jet privati e dalle faccione sorridenti davanti ai mari di folla; la figura della donna, che anche quando è brava, competente, di successo, deve sempre sorbirsi mille critiche, paranoie, paragoni, frustrazioni. Per carità, l’episodio occorso a Nastia e Nina Kraviz potrebbe capitare a qualunque coppia di artisti, maschi, femmine, non è un’esclusiva femminile. Ma ancora qualche anno fa, e Nastia parla del 2013 come inizio di questa situazione, la female invasion era ancora lontana dall’essere la realtà di oggi, e due dj belle-e-brave, oltretutto vicine nello stile in consolle e con una provenienza geografica simile (e ai tempi anche fisica, onestamente; il caschetto, gli occhi chiari, i tratti caucasici), erano un bersaglio facile per le punzecchiature e per i commenti di chi spende un minuto del proprio tempo per esternare sentimenti superficiali ma che sanno andare a fondo in chi li riceve, minando serenità e autostima. È la solita storia: chi di noi si permetterebbe di dire una cosa del genere, di persona, a Nastia? Chi andrebbe al bar a vomitare in faccia a Renzi o Salvini insulti che invece sfociano senza ritegno da dietro una tastiera mentre si è in treno la mattina o in pausa davanti alla scrivania?

 

 
 
 
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Il problema del web libero e paerto è ormai talmente conclamato e discusso che non si può nemmeno più parlare di hating. È semplicemente una fase storica, che speriamo passi presto e che sta lasciando dei segni che preferiremmo non ci fossero. In ogni caso, Nastia ha compiuto un gesto molto coraggioso esternando e spiegando questo suo trascorso. Non è la prima volta che lo fa: recentemente ci ha fatto vedere il suo viso arrossato da una brutta allergia; qualche tempo fa aveva raccontato di suo marito e della sua vita lontana dai soliti scenari. Sembrano cose da poco, in realtà è moltissimo: i dj non sono solo quelli delle pose e delle serate, non è tutto moda e luci della ribalta. Se a portare una mentalità nuova è proprio una che potrebbe tranquillamente vivere facendo la modella, forse possiamo pensare a un cambio di rotta. E non sarebbe male.

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Albi Scotti
Giornalista di DJ Mag Italia e responsabile dei contenuti web della rivista. DJ. Speaker e autore radiofonico.

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