Per la prima volta, Nastia si è aperta in modo pubblico verso una questione che negli anni è serpeggiata in modo più o meno palese nell’ambiente, affrontando di petto le considerazioni, le ironie, le critiche sulle somiglianze tra lei e Nina Kraviz. In un lungo post su Instagram (lo leggete per intero qui sotto) la dj ucraina racconta del suo periodo di pausa, della meditazione Vipassana (una pratica meditativa e riflessiva di origine buddista, volta alla conoscenza interiore e all’auto-coscienza) e di come questo momento di stop le sia stato utile per riuscire a esternare problemi che l’hanno tormentata a lungo.
Così, Nastia racconta di un’amicizia che si è trasformata in un problema quando “la carriera di Nina è partita a razzo, mentre la mia procedeva come sempre un passo alla volta”, proprio perché da quel momento sono iniziati i paragoni tra le due dj, una ormai famosa e l’altra in fase di ascesa. Paragoni che si rifacevano a somiglianza fisica, a provenienza geografica – nonostante Nina Kraviz sia russa e Nastia ucraina – alla musica suonata. Così, racconta Nastia, ha smesso di suonare le tracce della Kraviz, ha deciso di darsi un look lontano da quello della collega, ma nonostante tutto l’amicizia tra le due si è incrinata e da oltre tre anni la loro frequentazione è cessata, complice un allontanamento da parte di agenzie di booking e promoter che tendono a non inserirle, dice Nastia, nella stessa serata o nello stesso festival, proprio per eveitare questo tipo di imbarazzo.
Se Nastia scrive di aver superato il problema, pone comunque l’accento sul fatto di aver dovuto rovinare un’amicizia a causa delle continue frecciatine e dei commenti stupidi sul web e sui social, in una trama che sembra ormai ripetersi in modi e con conseguenze diverse ma simili, danneggiando persone e situazioni. E la sua storia fa emergere diverse piaghe del nostro tempo: l’utilizzo dei social, che da strumento di libera espressione si trasformano spesso in armi devastanti dal punto di vista psicologico e umano; il mondo spesso molto poco maturo dello star system legato ai dj, il nostro mondo, che corre velocissimo costruendo un immaginario fatto di foto e video di successo ma incapace di essere profondo, intelligente, scivolando soltanto sulla superficie del glamour e della moda e ignorando tutto ciò che rende bella la musica e chi la suona: la cultura, l’approfondimento, la passione, appiattiti dalle foto sui jet privati e dalle faccione sorridenti davanti ai mari di folla; la figura della donna, che anche quando è brava, competente, di successo, deve sempre sorbirsi mille critiche, paranoie, paragoni, frustrazioni. Per carità, l’episodio occorso a Nastia e Nina Kraviz potrebbe capitare a qualunque coppia di artisti, maschi, femmine, non è un’esclusiva femminile. Ma ancora qualche anno fa, e Nastia parla del 2013 come inizio di questa situazione, la female invasion era ancora lontana dall’essere la realtà di oggi, e due dj belle-e-brave, oltretutto vicine nello stile in consolle e con una provenienza geografica simile (e ai tempi anche fisica, onestamente; il caschetto, gli occhi chiari, i tratti caucasici), erano un bersaglio facile per le punzecchiature e per i commenti di chi spende un minuto del proprio tempo per esternare sentimenti superficiali ma che sanno andare a fondo in chi li riceve, minando serenità e autostima. È la solita storia: chi di noi si permetterebbe di dire una cosa del genere, di persona, a Nastia? Chi andrebbe al bar a vomitare in faccia a Renzi o Salvini insulti che invece sfociano senza ritegno da dietro una tastiera mentre si è in treno la mattina o in pausa davanti alla scrivania?
Visualizza questo post su Instagram
Il problema del web libero e paerto è ormai talmente conclamato e discusso che non si può nemmeno più parlare di hating. È semplicemente una fase storica, che speriamo passi presto e che sta lasciando dei segni che preferiremmo non ci fossero. In ogni caso, Nastia ha compiuto un gesto molto coraggioso esternando e spiegando questo suo trascorso. Non è la prima volta che lo fa: recentemente ci ha fatto vedere il suo viso arrossato da una brutta allergia; qualche tempo fa aveva raccontato di suo marito e della sua vita lontana dai soliti scenari. Sembrano cose da poco, in realtà è moltissimo: i dj non sono solo quelli delle pose e delle serate, non è tutto moda e luci della ribalta. Se a portare una mentalità nuova è proprio una che potrebbe tranquillamente vivere facendo la modella, forse possiamo pensare a un cambio di rotta. E non sarebbe male.
15.03.2019