Da Los Angeles a Milano per assistere a una sfilata di Roberto Cavalli e per suonare nel locale dello stilista. Le sorelle NERVO non sono nuove a queste fughe, da buone fashion victim. Sono ex modelle e sono giustificate. Abbiamo incontrato Miriam e Olivia in un lussuosissimo hotel in occasione dell’uscita del nuovo singolo, “It Feels”.
Amate molto il mondo della moda?
Il mondo dell’EDM vuole sempre incontrare quello della moda. Il nostro amico Steve (Aoki) sta investendo parecchio nelle griffe di sua invenzione e vorremmo fare davvero qualcosa con lui. Ma, lo ammettiamo: il dj più elegante resta sempre Dubfire, in nero, sempre cosi cool.
Anche il vostro merchandising fa moda. È più che un valore aggiunto per voi?
Bella musica e look vanno d’accordo. Vorremmo seguire meglio il nostro brand e trasformarlo in qualcosa molto vicino allo stile di Franklin & Marshall.
Mim, Liv, quanto sangue italiano scorre nelle vostre vene?
Grazie ai nostri genitori, noi ci sentiamo molto italiane. Amiamo la gente del vostro Paese, che in fondo sentiamo anche nostro. Le feste in Italia sono sempre così gioiose, ragazze e ragazzi sono ricchi di passione, il cibo è fantastico: anzi, vogliamo dirvi che amiamo i tortelloni al ragù al punto che li mangeremmo anche a colazione.
Vi siete nel contempo trasferite in Europa.
Viviamo a Londra. A Los Angeles andiamo spesso ma solo perché lì abbiamo il nostro studio di registrazione e quindi tutta la nostra attrezzatura. Negli Usa possiamo anche collaborare con il mondo del cinema: siamo vicinissime a Hollywood.
Quanto vivete la scena australiana oggi?
Non abbastanza. Se torniamo nel nostro Paese, lo facciamo per rimanerci il più a lungo possibile. L’Australia è lontana e tanto grande, città come Sidney o Melbourne vantano eventi davvero incredibili, tutti da scoprire. I progetti musicali che nascono da noi poi sono davvero sensazionali, unici.
Una fantasia: se durante il vostro percorso non aveste incontrato David Guetta, oggi fareste le dj?
Avremmo fatto questo lavoro ugualmente. Ma forse con differenti risultati. Collaboravamo già con Armin van Buuren, con Chuckie, saremmo comunque salite prima o poi in consolle. Magari con risultati differenti. Chissà.
Mettiamo che un giovane dj e produttore sia intenzionato a sottoporvi un brano. Che prassi deve seguire?
Deve contattare il nostro management via Facebook. Riceviamo già tantissime produzioni. Ma in fondo siamo sempre a caccia di qualcosa di nuovo e interessante. Facciamo anche un po’ di ricerca nel web.
Voi, come tanti, producete brani solo per avere visibilità o anche per puro piacere personale?
Partiamo da una cosa: il divertimento. Queste nostre tracce nello stesso tempo ci servono per personalizzare il dj set e comunicare nuova musica a chi ci segue. Vogliamo sempre trasmettere quello che siamo: il 60 per cento delle cose che suoniamo sono sempre produzioni nostre.
Suonare in coppia stanca meno?
Sappiamo solo che ognuna può seguire meglio quello che fa: chi sta al microfono (Liv) e chi controlla quello che fa l’altra. È un continuo supportarsi. Un perfetto spalleggiarsi.
Cantate spesso nei vostri brani. Lo fate solo in studio. Perché non in live veri e propri?
Siamo delle perfezioniste e quindi non riusciremmo mai a sostenere uno spettacolo dal vivo vero e proprio, e con una band alle spalle. Va bene in studio, dove puoi correggere gli errori, ma l’esibizioni dal vivo non le accetteremmo mai.
DJ Mag Italia ha appena dedicato la copertina a Paris Hilton: da che parte state? Da quella dei detrattori o dei sostenitori?
Paris è veramente brava in quello che fa e le cose che produce sono davvero piacevoli. Suona delle tracce molto energiche e ama quello che fa. Adora la vita notturna. E all’Amnesia sino a oggi ha fatto delle grandi cose.
Si parla del vostro album da troppo tempo.
Doveva uscire più di un anno fa (via Virgin / EMI). Ma abbiamo deciso di firmare per Ultra Music, per noi una macchina perfetta, che lavora bene i singoli. E i singoli sono quelli che preparano la strada a un album. Abbiamo iniziato a collaborare con Ultra realizzando diversi remix e ora siamo in procinto di uscire con l’album che conta collaborazioni con Azealia Banks, Kylie Minogue, Jake Shears e Nicky Romero e altri ancora. Suoneremo diverse tracce dell’album al prossimo Tomorrowland, promesso.
Perché gli album (soprattutto dance) oggi sono composti perlopiù da featuring?
Perché sono concepiti come delle raccolte, delle compilation. In fondo a volte quasi annoia sentire lo stesso cantante più volte di seguito nello stesso cd.
Infine, che direzione sta prendendo l’EDM?
A noi piacciono le casse potenti, i drop: sono combinazioni perfette per i festival. Se dobbiamo proprio scegliere tra melodia ed energia per i nostri set, sicuramente scegliamo la seconda strada. La gente vuole saltare tanto e cantare abbastanza, ecco perché crediamo che nei set con servano pezzi una potenza clamorosa.
13.03.2015