Sembra ieri, e invece sono già passati quasi due anni dall’exploit dei Nu Guinea e del loro strepitoso album ‘Nuova Napoli’, che ha prepotentemente riportato al centro della scena – italiana ma non solo – un certo suono disco dalla forte connotazione partenopea. Qualcosa che affonda le radici in quella commistione incredibile che nel dopoguerra ha trovato terreno fertile a Napoli, dove la forte tradizione musicale locale ha mescolato il proprio DNA con il blues, il rock, il funk, con tutta la musica dei soldati e dei figli dei soldati americani di stanza nel territorio durante la seconda Guerra Mondiale. James Senese è una figura centrale di questa evoluzione, e progetti come Napoli Centrale e poi la prima parte della carriera di Pino Daniele sono la fotografia migliore di questa storia unica al mondo.
Il successo dei Nu Guinea è parte di un discorso molto ampio (qualcuno lo ha addirittura chiamato “Brand Napoli”), che ha riportato la cultura napoletana nell’immaginario collettivo, da Gomorra ai Jackal fino a Liberato, ai rapper campani e al regista Francesco Lettieri. Stringendo il campo, i Nu Guinea hanno firmato, dopo l’album, la gustosa compilation ‘Napoli Segreta’, dove andavano a pescare tracce ormai dimenticate e seminali di un certo sound. Anche qui, è stato un successo. Soprattutto perché l’operazione è importante dal punto di vita culturale. E oggi annunciano il secondo volume di ‘Napoli Segreta’, ancora una volta chicche del sound napoletano dimenticate degli anni ’70 e ’80, scelte insieme a Famiglia Discocristiana e DNapoli. La raccolta sarà disponibile dal 14 febbraio. Non vediamo l’ora.
25.01.2020