Aprono, chiudono, e scoprirli e rintracciarli è sempre una gran fatica. Sono i pop-up store, quei negozi che aprono e chiudono in un breve lasso di tempo e che spesso riservano prodotti esclusivi non solo immessi sul mercato ma anche soltanto esposti (guardare e non toccare…). Molti dj e artisti del mondo della musica elettronica stanno puntando a rivendite aperte in un periodo limitato di tempo. La vendita al dettaglio attraverso questo canale sta diventando sempre più comune e sfida quella tradizionale creando luoghi di rappresentanza come i flagship store e valore a merce di spessore. Ne abbiamo individuati 5.
Ultimo in ordine di tempo è stato creato da deadma5 per la sua mau5trap, che ormai non è più solo una etichetta discografica bensì un brand trasversale. Il pop-up store del famoso topo della dance è stato di recente aperto e già chiuso a Denver, nel Colorado. Si entrava scaglionati dalle 11 alle 21 in quel di Cherokee Street. Ora, quello che è rimasto da questa rivendita è ben poco. I fan si sono comprati tutto, dalle magliette a tiratura limitata ad alcune maschere che caratterizzano da sempre il produttore canadese.

I fan di Martin Garrix, dopo la vittoria della Top 100 di DJ Mag e in seguito alla stagione pazzesca del loro beniamino, reclamano il bis del temporary store che vide luce all’ADE presso lo spazio X Bank di Amsterdam, dove venne presentato il libro fotografico del dj olandese. Oltre a una vasta gamma di merchandising e cimeli, i fan richiedono a gran voce la possibilità di scattare dei selfie.

Restiamo in Olanda. Il DJ City Breda Popup di studiomfd esalta l’unicità di un luogo che è sempre statoa molto vicina alla musica dance, non solo per essere stata la città natale di Tiësto, Hardwell, Dannic, R3hab e W&W ma per aver creato una casa discografica che non conosce crisi come Black Hole Recordings. Il pop-up store locale vende articoli esclusivi come libri, musica e borse in un ambiente minimale e ottimamente illuminato.

La forza dei Paesi Bassi sta proprio nelle sue strategie di marketing e dei suoi portabandiera. Come Tiësto, che per promuovere se stesso a Las Vegas prima dell’Electric Daisy Carnival, ha pensato a uno spazio con delle specifiche e dei requisiti molto precisi. Utilizzando un metodo che si chiama AGAM, basato sull’estrusione di un metallo, è stata creata una struttura modulare con intersezioni in acrilico fluorescente. Risultato? Il materiale esposto ha fatto una eccezionale figura venendone messo in risalto con ulteriori giochi di luce. Insomma, una boutique total dance cha ha attirato migliaia di curiosi.

Chiude la nostra carrellata l’ennesimo (e quinto per la nostra Top 5) pop-up store ad Amsterdam, nella zona alla moda, al 9 di Straatjes, Ideatore dello spazio è Spinnin’ Records, per gestire al meglio i proverbiali meet & greets tra i dj e i fan e organizzare al meglio la vendita del proprio merchandising. Una cosa simile ogni anno durante l’ADE la fa anche Armada Music. Perché nessuno vuole tornare a casa senza un feticcio che rappresenti il proprio idolo o il brand musicale preferito. Anche gli svedesi non stanno fermi, comunque. Gli Swedish House Mafia fecero un loro pop-up store a Berlino ad Alexandrinenstrase. E anche in quella occasione i fan andarono in visibilio.

24.11.2022