Era attesissimo. E non ha deluso le aspettative. Il primo dei tre EP con cui Eric Prydz festeggia i 15 anni di attività del suo alias più celebrato (e della relativa etichetta Pryda Recordings) ha appagato e convinto tutti, dai fan più incalliti – che sono molti, visto il background nerd di una buona fetta dei suoi seguaci – ai follower meno scrupolosamente attenti a ogni sua nuova ID.
Pr(15)da contiene sei tracce marchiate a fuoco dal sound, imitato ma ineguagliabile, del miglior Pryda: quella progressive house rigogliosa, profonda e smaccatamente nord europea che solo lui e pochi altri produttori del giro Pryda Friends (pensiamo a nomi come Jeremy Olander o Fehrplay) riescono a confezionare. I pattern ritmici, come al solito, si dilatano nel tempo e, assieme ad una progressione armonica lenta ma inarrestabile, risucchiano l’ascoltatore in un ambiente sottovuoto in cui il tempo sembra fermarsi e, nel buio, echeggiano le immagini dell’ultimo HOLO show londinese, di cui vi abbiamo raccontato nel dettaglio. Se ‘Moln’ e ‘New Era’ sono le due tracce più acclamate a fan e ‘Illumination’ è stata eletta ‘Hottest Record In The World’ da Annie Mac su BBC Radio 1, ‘Warrior’ sembra vincere nella categoria “attesa più lunga”: la prima versione di questo capolavoro più volte utilizzato da Prydz nei suoi set risale addirittura al 2013. Tempi biblici, discograficamente parlando, ma che danno uno spessore e un gusto alla traccia unico e irripetibile.
‘Pryda 15’, che segue il possente remix di “Breathe” (feat. Jem Cooke), la collaborazione tra Cristoph e Camelphat, segna una pietra miliare nella carriera dello svedese e anticipa un luglio caldissimo in cui debutterà l’inedito progetto 3D HOLOSPHERE durante Tomorrowland.
25.06.2019