Gli organizzatori di ‘Repair Together’
Il peso di un conflitto che da oltre sei mesi non accenna ad arrestarsi ha dato a numerosi gruppi di ragazzi ucraini lo scopo di ricostruire le proprie città agendo con il supporto morale e l’energia della musica techno.
Lo stereotipo sui rave ed i loro partecipanti, tanto in voga nelle notizie dei giornali italiani, ha trovato finalmente uno straordinario contraltare in azioni concrete provenienti dall’Ucraina.

A Cherniv, ad Ayahdine, a Lukashivka ed ora anche nella area meridionale del Paese sono nati i Clean up rave, eventi diurni che a mano a mano si stanno estendendo su tutto il territorio nazionale con la presenza di centinaia di ragazzi tra i 18 e i 30 anni provenienti da tutta la nazione e anche da altri Paesi Europei che, come volontari, si adoperano per ricostruire palazzi e case organizzati in un movimento dal nome ‘Repair Together‘ (a questo link la possibilità di iscriversi al canale YouTube).
“I raduni e i party di musica elettronica fino a pochi mesi fa erano la normalità per noi ragazzi”, spiega Dima Kyrpa, uno dei principali responsabili organizzativi nonchè fondatore del progetto, “ed ora ce la riconquistiamo con uno scopo ancora più elevato, cioè riprenderci le nostre città ricostruendole tutti insieme”.
Martellando, scavando, lavorando, ballando e godendo della positività che l’aggregazione musicale riesce a donare, si è riusciti a creare qualcosa di incredibilmente strutturato che ha consentito a decine di famiglie di poter rientrare nelle loro case.
Molti dei responsabili di questa iniziativa lavoravano in attività come l’ organizzazione di eventi o come guide turistiche, rami di business complessi ma estremamente in voga in una città come Kiev che veniva considerata la “nuova Berlino”.

“Nella località di Yadhine i militari russi hanno usato i civili come scudi umani, distruggendo case e uccidendo oltre 350 persone”, continua Dima “e una volta lasciato il comprensorio abbiamo deciso di chiamare alcuni Dj e tanti ragazzi per poter trasformare la nostra passione in qualcosa di utile.”
Lo sforzo organizzativo non è banale, considerate le difficoltà logistiche e anche di comunicazione nel Paese, ma sta riscuotendo una popolarità sempre più ampia e gode dell’appoggio e della collaborazione dei semplici cittadini che vedono questo movimento come un aiuto concreto nel recupero della normalità e della gioia di vivere.
Gli eventi, da sporadici raggrupamenti, si stanno organizzando e moltiplicando, con la speranza che possano rappresentare al più presto l’inizio di una storia di pace e normalità.
“Questo è soltanto l’inizio e non sarebbe possibile riuscire nell’impresa senza la volontà e l’unione dei giovani ucraini accomunati dalla passione per la musica“, conclude Dima, “e che senza il loro impegno, la ricostruzione delle città richiederebbe periodi terribilmente ben più lunghi“.
03.09.2022