• SABATO 26 LUGLIO 2025
Costume e Società

Richie Hawtin ha prodotto uno short film sulla scena underground anni ’90 di Detroit

La Motor City brucia ancora: il cortometraggio resuscita la leggenda techno di un trentennio fa. La firma un viaggio viscerale nell'underground che ha cambiato la musica elettronica mondiale è di Luke Jaden

‘Kids Like Us’ non è semplicemente un cortometraggio sulla musica elettronica, ma un documento antropologico che scandaglia l’anima di una generazione perduta e ritrovata nelle viscere di Detroit. Il giovane regista del Michigan Luke Jaden, insieme a Richie Hawtin, ha realizzato un’opera che va ben oltre la nostalgia per ricostruire con chirurgica precisione il momento storico in cui la techno ha smesso di essere solo musica per diventare movimento culturale globale. Ambientato nella Detroit underground dei primi anni ’90, il film esplora identità, spaesamento e connessione umana attraverso la lente della cultura techno, quando la città del Michigan era ancora ferita dal collasso economico e sociale ma riusciva a partorire il suono che avrebbe conquistato il mondo.

 

La scelta di girare su pellicola Kodak 35mm non è un vezzo estetico ma una dichiarazione di intenti: restituire autenticità visiva ed emotiva a un’epoca che rischia di essere mitizzata. Il cortometraggio prende ispirazione dalla leggendaria festa Spastik organizzata da Richie Hawtin nella fatiscente Packard Plant di Detroit, evento che il 13 agosto 1994 segnò il debutto live di Plastikman e che ancora oggi risuona nella memoria collettiva della scena elettronica. Daniel Miller di Mute volò da Londra per assistere alla performance, mentre tra la folla c’era una giovane The Blessed Madonna, la cui carriera musicale fu plasmata proprio da quell’esperienza. Questi eventi clandestini, promossi attraverso segnali stradali, volantini anonimi e hotline telefoniche dell’ultimo minuto, non erano semplici feste underground ma catalizzatori di un movimento che avrebbe ricentrato la cultura elettronica globale intorno a Detroit e al Midwest.

 

Jaden ha scelto di filmare all’interno di un vero evento techno contemporaneo di Detroit, costruendo la sceneggiatura attraverso esperienze vissute, conversazioni personali e riferimenti d’archivio accurati. L’approccio archeologico del regista ha permesso di esporre i dettagli più intimi e le emozioni di quei tempi che ancora persistono nei partecipanti, creando una narrazione onesta e coinvolgente. Il risultato è un’opera che si interroga su come questi spazi temporanei notturni non solo favoriscano comunità sicure ma forgino connessioni umane durature. Per Jaden, la pista da ballo rappresenta un grembo di accettazione e libertà, un luogo sacro per l’esplorazione di sé dove la singola luce stroboscopica, l’oscurità e la musica martellante che scuote le pareti creano un’esperienza trasformativa.

 

La collaborazione con Richie Hawtin, figura pionieristica dell’elettronica mondiale con oltre tre decenni di innovazione alle spalle, ha garantito al progetto rigore storico e profondità emotiva. Hawtin, fondatore delle influenti etichette Plus 8 e M_nus, creatore di PLAYdifferently e collaboratore di artisti multidisciplinari come Raf Simons, Anish Kapoor e Andreas Gursky, ha voluto contribuire a un ritratto radicato nella cura e nell’accuratezza piuttosto che nello spettacolo. La sua ricerca archeologica ha permesso di scoprire la vera magia di quei tempi, quando la scena techno di Detroit era più che musica: era una comunità vitale e autocostruita che in una città plasmata dal collasso economico apriva spazi per la connessione e l’espressione. ‘Kids Like Us’ si presenta come un inno alla resilienza, un documento che offre memoria a chi ha vissuto quell’epoca e speranza a chiunque stia attraversando tempi difficili.

 

 

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Riccardo Sada
Riccardo Sada
Distratto o forse ammaliato dalla sua primogenita, attratto da tutto ciò che è trance e nu disco, electro e progressive house, lo trovate spesso in qualche studio di registrazione, a volte in qualche rave, raramente nei localoni o a qualche party sulle spiagge di Tel Aviv.
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