• DOMENICA 28 MAGGIO 2023
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Richie Hawtin è tornato

Sicuramente una delle notizie che ha fatto più scalpore in questo periodo di preparazione all’estate è la mancata residenza di Richie Hawtin ad Ibiza. Nel 2016 il dj canadese non presenterà più il suo progetto Enter allo Space, nonostante alcuni dj che hanno condiviso con lui la consolle nelle scorse stagioni, come ad esempio Nina Kraviz e Maceo Plex, ora si trovino ai vertici del clubbing internazionale.
Hawtin dall’inizio degli anni ’90 è uno degli artisti che ha dato di più alla musica elettronica, contribuendo alla formazione di un genere, facendo il bello ed il cattivo tempo a livello stilistico, tecnologico e musicale.
Vista la sua storia, fatichiamo ad accettare che uno come lui non sia più il cuore della techno mondiale. Negli anni più recenti in realtà, qualche campanello d’allarme c’è stato: sicuramente i suoi ultimi lavori in studio non sono stati all’altezza delle aspettative del grande pubblico.
PlastikmanEx”, uscito nel 2014 sulla sua etichetta M_nus e presentato al Sonar dello stesso anno, è sembrato solo una versione sbiadita dei precedenti lavori stampati su NovaMute tra il ’94 e il ’98. Lo spettacolo, fu apprezzato più per l’installazione monolitica stile “2001 Odissea nello spazio” che per la sua consistenza musicale. Anche lo show “Plastikman live” proposto nel 2010 al Time Warp e al Coachella, fu un successo che premiava più l’innovazione dei visual tridimensionali piuttosto che l’esibizione musicale in sé.

Per quanto riguarda il suo lavoro con il nome di Richie Hawtin, il canadese, dopo essersi saputo reinventare nel periodo del tramonto di Plastikman ed aver creato un genere che ha stravolto la techno tradizionale dei primi anni 2000, non è riuscito ad andare oltre a delle stagioni fatte di grandi festival e serate di punta ad Ibiza. Intendiamoci, non vogliamo sminuire assolutamente tutto quello che ha fatto il biondino negli ultimi vent’anni, ci mancherebbe. Il punto è che siamo rimasti un po’ delusi dai recenti lavori in studio, non capendo come uno come lui non riesca più ad andare oltre, a creare la novità che tutti ci aspettiamo. “From My Mind To Yours” non è un brutto album, ma non ha niente di nuovo e differente rispetto a tutto quello che Hawtin ci ha fatto sentire negli ultimi 15 anni.
Eppure nei suoi dj set, riesce a tenere incollati al dancefloor migliaia di giovani che in ogni parte del mondo fanno decine di chilometri per sentirlo. Ma che fine ha fatto il Richie Hawtin innovatore?
La risposta la possiamo trovare nel suo ultimo progetto PLAYDifferently.

Hawtin, dopo aver dato una grossa mano nello sviluppo di sistemi che si sono rivelati vincenti e che hanno cambiato il modo di approcciarsi al djing di numerosi artisti, Traktor su tutti, ha presentato un nuovo mixer che, a detta sua e di moltissimi colleghi che lo sostengono (come ad esempio Dubfire, Chris Liebing, Joseph Capriati, Loco Dice e i Martinez Brothers ad esempio), amplierà in maniera sensibile le possibilità che un dj avrà durante i suoi show.
Il nuovo MODEL 1 porterà allo stesso livello formati analogici e digitali, permettendo di lavorare sul suono in uscita a 360 gradi. Inoltre, farà interagire e dialogare facilmente tra di loro questi due mondi: si potranno eseguire performance che uniscono live set creati con Ableton e tracce suonate direttamente dal vinile. Non sappiamo ancora se questa mossa si rivelerà vincente per Richie Hawtin, ma lo scopriremo molto presto. Oltre alla Boiler RoomPLAYDifferently” e al tour “Prototypes“, Hawtin si esibirà in un nuovo live act all’EXIT festival il prossimo luglio, e non crediamo che sarà l’unica occasione in cui proporrà al pubblico la sua nuova idea di avanguardia musicale. Per questo, nonostante tutti i motivi di cui vi abbiamo parlato, continuiamo ad avere un grandissimo rispetto per un artista che negli anni ha sempre saputo sorprenderci facendo la differenza, e che continua a regalare emozioni ad ogni sua esibizione.

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