Per la terza volta, siamo stati a Berlino per seguire JÄGERMUSIC LAB. All’inizio di luglio, l’incubatore di talenti firmato Jägermeister e MAT Academy ha portato di nuovo dieci promettenti artisti a confrontarsi con una settimana molto intensa – e intensiva – in studio, tra lezioni di figure professionali di altissimo profilo e tempo da dedicare alle proprie produzioni, o semplicemente a migliorare se stessi.
Per la prima volta, il LAB ha aperto in modo esplicito anche a chi non ha un background e una direzione espressamente club-oriented, e questa piccola rivoluzione è molto significativa. In primis, perché lo spettro stilistico e il mood generale del LAB si sono aperti a molte sfumature inedite e a contaminazioni ancora maggiori; e poi perché questa apertura è un chiaro segnale di cosa sta diventando JÄGERMUSIC LAB: un riferimento per chi ha del talento musicale e vuole darsi una chance seria, non una scorciatoia ma una maniera per sviluppare il proprio talento e per mettersi alla prova e cercare di entrare in un mondo oggi sempre più difficile, competitivo, non facile da mettere a fuoco. Così i dieci partecipanti, Doansai, Makai, Boba, Valentini, DJLMP, Nickey, Shkedul, Corgiat, Kassie Afò e Plastica, hanno dato vita a mondi musicali e sonori davvero nuovi, inesplorati, accattivanti.
Con loro, docenti eccezionali: Frenetik & Orange, Luca Pretolesi, Ilario Alicante, Luca Agnelli, Luca Pechino, Saturnino, Ghemon, e naturalmente The ReLOUD. Una settimana che è servita per far conoscere ai partecipanti nuove skill e a migliorare le proprie competenze tecniche. Non solo studio time: con JÄGERMUSIC LAB i ragazzi hanno anche suonato in diversi contesti, dai piccoli club berlinesi a importanti feste della fashion week, potendo così confrontarsi con un pubblico reale e soprattutto “non famigliare”, momento assolutamente necessario e indispensabile per chi decide di fare della musica la propria vita e il proprio mestiere.
Il LAB ha messo in luce molto talento soprattutto nella fase creativa, di scrittura oltre che di produzione, e questa è un’altra novità interessante che abbiamo potuto constatare alla fine della settimana berlinese. Un salto di qualità per i partecipanti ma per tutto il LAB, che ogni anno cresce e si consolida sia al proprio interno sia agli occhi di chi segue da fuori, curioso di sapere come vanno le cose. Una curiosità che sarà ampiamnete soddisfatta con il docu-film in uscita a settembre, condotto e raccontato da Ludovica Frasca, dove verrà svelato il nome del vincitore, il Music Meister 2019, e dove ci sarà ampio spazio su ciò che succede durante il LAB.
24.07.2019