Foto di Diogo Lima Framekillah, Filipa Aurélio e Pedro Francisco
Oltre 27mila persone hanno partecipato alla prima edizione del Sónar di Lisbona, svoltosi le scorse settimane nella capitale portoghese: un pubblico proveniente da tutta Europa e in parte anche dagli Stati Uniti, ad ulteriore conferma che viaggiare per seguire i più importanti raduni con protagonista la musica elettronica stia tornando una piacevole consuetudine per tutti quanti noi.
Il Sónar di Lisbona si è svolto per tre giorni e due notti, proponendo oltre 100 attività tra live, dj set, talk, conferenze, esibizioni e installazioni, coinvolgendo spazi indoor e outdoor sia in centro città che nelle periferie. Tra gli argomenti trattati nella sezione Sónar+D spazi a temi sempre più imprescindibili nel mondo attuale: intelligenza artificiale, algoritmi e le loro interazioni con la musica da un lato, arte, scienza e tecnologie e le loro interconnessioni dall’altra. Momenti di incontro e di confronto come Sónar+D offrono sempre ottimi spunti per capire in quale direzione stia andando l’industria musicale, quali scenari si potranno configurare, come si potrà provare a gestire l’intelligenza artificiale e quale equilibrio andrà trovato tra le parti in causa per garantire un futuro migliore a tutti quanti, senza ma più derogare ai doverosi obblighi – sempre più imprescindibili – relativi alla sostenibilità e all’impatto ambientale. Nessuno in questo momento può pretendere di avere la soluzione in tasca, ma è bene che ci si rifletta sempre più a lungo e lo si faccia prima possibile.
Se la parte diurna del Sónar portoghese è stata all’altezza delle aspettative, altrettanto validi sono stati i live e i dj set che si sono succeduti in location quali il Pavilhão Carlos Lopes, il Coliseu dos Recreios e il Centro de Congressos. In quest’ultimo in particolare si sono esibiti i nomi più mainstream quali Richie Hawtin, Charlotte de Witte, Nina Kraviz e Ellen Allien; al Coliseu spazio ai live di livello, in particolare a quelli di Bicep, Leon Vynehall e Floating Points, mentre al Pavilhão Carlos Lopes si sono distinti diversi talenti locali, alternativi con i loro live e dj set ad Honey Dijon, Jayda G e Overmono. Honey Dijon ha sfoderato un set nel quale tradizione ed avanguardia sono state soppesate nel modo giusto, mentre Jayda G ha puntato più sui grandi classici, volando altissimo con l’ultimo disco ‘Ain’t No Mountain High Enough’, uno dei tanti capolavori lasciati in eredità da Marvin Gaye. Quasi a proseguire sulla stessa linea d’onda, subito gli Overmono hanno sfoderato un set con tanti momenti remember, raggiungendo l’apice quando hanno suonato ‘Rollin’ & Scratchin’ dei Daft Punk. Che cosa pretendere di più.
Con l’edizione portoghese il Sónar ha superato le 100 edizioni dalla sua nascita, ed è pronto da giovedì 16 a sabato 18 giugno per il ritorno alla casa madre, Barcellona, con una line up dove spiccano tra gli altri The Chemical Brothers, Arca, Moderat, The Blaze, Charlotte de Witte, C. Tangana, Nathy Peluso e The Blessed Madonna. A Lisbona, il Sónar tornerà dal 31 marzo al 2 aprile del 2023.

03.05.2022