Che le finanze di SoundCloud non siano a posto non è un segreto. Ne abbiamo parlato più volte: l’ultima è stato a gennaio, quando i vertici hanno rivelato il rischio concreto di un esaurimento dei fondi presenti nelle proprie casse se non ci fossero stati ulteriori finanziamenti entro la fine del 2017. Dopo sette mesi la situazione non sembra essere migliorata.
Pochi giorni fa, infatti, SoundCloud Ltd. ha annunciato un taglio del 40% del personale (circa 173 posti di lavoro su un totale di 420) e la soppressione delle sedi di Londra e San Francisco nella speranza di migliorare la propria situazione finanziaria. Secondo Alex Ljung, co-fondatore del colosso tedesco, nell’ultimo anno SoundCloud ha raddoppiato le entrate e quindi questi tagli aiuteranno la company a mettersi sul cammino della redditività.

Con 175 milioni di utenti – contro i 140 dichiarati da Spotify e i 27 milioni che hanno sottoscritto un abbonamento ad Apple Music – SoundCloud si configura come una delle piattaforme chiave nel business della musica elettronica (ma non solo). Nonostante il suo peso specifico, tuttavia, non è ancora riuscita a creare un modello di business capace di garantire all’azienda un solido sostentamento. Ma le difficoltà del mercato musicale odierno sono generalizzate: mentre i ricavi delle grosse label sono in costante ascesa da alcuni anni, i servizi di streaming online hanno spesso visto i propri bilanci in rosso. Pandora non è mai riuscito ad andare in positivo; Spotify, nonostante abbia un numero sempre maggiore di utenti, sembra faticare a chiudere i trimestri in pareggio. Amazon e Apple Music, invece, utilizzano la propria musica per attirare utenti e reindirizzarli ai loro rispettivi business principali.
Con voci di corridoio che parlano di un possibile interesse all’acquisizione da parte di Deezer, il futuro di Soundcloud è ancora tutto da scrivere. Da quotidiani utilizzatori i questo piattaforma ci auguriamo che la situazione si possa risolvere nel migliore dei modi. Staremo a vedere.
09.07.2017