La musica elettronica è un linguaggio sempre più universale, alla sistematica ricerca di nuovi mercati. Un processo inarrestabile, nel quale MDLBEAST, XP Music Futures e Soundstorm hanno appena indicato la via maestra in Arabia Saudita. DJ Mag Italia era presente: ecco il nostro reportage di Soundstorm, al quale seguirà nei giorni successivi quello dedicato a XP.
Più di 600mila presenze, 260 ore di musica e 200 artisti spalmati su sette palchi in un’area di cinque milioni di metri quadrati (il 61% più grande rispetto allo scorso anno): numeri mastodontici che certificano più di ogni parola il successo di Soundstorm, capace anche di meritarsi la presenza nel Guinness dei primati grazie al suo main stage BIG Beast, il più largo di sempre (oltre 41 metri). La line up di Soundstorm ha assemblato house, techno, EDM e hip hop: ogni giorno in prima serata sul mainstage è stato proposto un dj di riferimento (R3HAB, Luciano e Villalobos), qualcosa a metà tra un warm up di stralusso e le daybreak session del Tomorrowland; sullo stesso palco principale di sera in sera si sono poi succedute le superstar Post Malone, DJ Khaled e Bruno Mars, seguiti a loro volta da autentici pesi massimi del djing quali DJ Snake, Swedish House Mafia e David Guetta. Tutto questo sul BIG Beast, così come ovviamente non mancavano le super-alternative negli altri palchi.

Giovedì 1° dicembre Eric Prydz si è confermato una volta di più assolutamente devastante: sia nella sua versione più techno Cirez D sia nel suo set più istituzionale, se così lo si può definire. Come sempre di altissimo livello il set di Carl Cox, distintosi per alcuni suoi non del tutto insospettabili sconfinamenti nella house e persino nel funky, ed altrettanto piacevole il b2b di Jamie Jones e Seth Troxler; molto bene David Guetta, in duplice modalità grazie al suo recente progetto Future Rave insieme a Morten. Menzione d’obbligo infine per il set di David Dewaele dei 2Many DJs, impeccabile nella sua selezione musicale e nel restare quasi per tutta la sua performance in giacca, nonostante la temperatura estiva. Non si deroga mai al proprio concetto di eleganza.

Venerdì 2 dicembre Benny Benassi è stato uno dei dj capaci di prendersi il centro della scena, ribadendo una volta di più il suo status di star planetaria, suscitando in diversi momenti autentici cori da stadio nella stage Dance Tent. A seguire un’altra garanzia, Claptone, il cui set di pura house decolla sempre quando è il momento di proporre alcune sue tracce ed i suoi remix, uno su tutti il suo sempiterno remix di ‘Liquid Spirit’ di Gregory Porter; in altri stage si alternavano dj quali Loco Dice e Hot Since 82, affiancati da molti talenti locali, Cosmicat in primis. Sul palco principale sono stati DJ Khaled & Friends e gli Swedish House Mafia a guadagnarsi più degli altri la ribalta; più di tutti gli amici di DJ Khaled, ovvero Future, T.I., Busta Rhymes, Rick Ross e Fat Joe.

Da sempre sosteniamo che ci sia molta più creatività e – perché no – divertimento in tantissimi dj set rispetto a molte esibizioni live. In ogni ambito esistono le categorie, ed in ogni categoria esistono fuoriclasse, campioni e top player, così come ci sono pochi eletti che giocano un campionato a parte, come Bruno Mars, che nella serata conclusiva di Soundstorm ha mostrato che cosa possa essere uno show nel quale musica ed effetti speciali si miscelino come per magia. La sua è stata una performance da lasciare tutti senza fiato, un livello per moltissimi artisti semplicemente inarrivabile. Negli altri palchi elettronica protagonista con i Solardo e il b2b di Villalobos e Luciano, tutti e quattro ispirati come nelle migliori occasioni. Del resto per molti dj partecipare a Soundstorm è stata una vetrina importantissima: tutti hanno dato il meglio di sé, consapevoli che un buon set a Riyad possa significare tante altre date in Medio Oriente ed un’esposizione senza pari. Un mercato tutto da conquistare e costruire: MDLBEAST ha indicato la via, non resta che percorrerla.
20.12.2022