• GIOVEDì 30 MARZO 2023
Interviste

Il successo di Meduza: una storia italiana che conquista il mondo

I protagonisti di uno straordinario successo globale raccontano a DJ Mag di 'Piece Of My Heart', di un sistema ricco di talenti a poco furbo nel metterli a fuoco, e di cosa si prova a suonare a Wembley con Calvin Harris, Mark Ronson e Khalid
Meduza è un progetto discografico tutto italiano, appena nato e già di enorme successo: il singolo ‘Piece Of Your Heart’, insieme a Goodboys, è una hit planetaria, con tanto di record in streaming, come vi avevamo raccontato, con una rotazione altissima e costante in stazioni come BBC Radio 1 e con tanti altri statement che confermano quanto il brano sia popolare. A sigillo di questo successo, sono arrivati remix importanti firmati da nomi come Weiss, Alok, James Hype. E giusto per aggiungere una ciliegina alla torta, sabato 8 giugno Meduza era tra i nomi che abbiamo visto esibirsi nientemeno che allo stadio di Wembley, nell’evento di Radio Capital, emittente tra le più importanti in Gran Bretagna. Per dare un’idea delle dimensioni e del peso della situazione, in line up c’erano Calvin Harris, Mark Ronson, Khalid, Jonas Brothers, Ellie Goulding, giusto per citare qualcuno. Insomma, un progetto che parte dall’Italia e sfonda ovunque, con un particolare successo proprio in UK, dove per molte ragioni è difficile farcela e dove il mercato è il vero riferimento mondiale. È il caso di saperne di più.
 


Mi raccontate come nasce il progetto Meduza?
Il progetto Meduza nasce da una volontà mia (Mattia) di Simone e Luca di provare a creare un qualcosa di diverso dal solito standard dance attuale, semplicemente divertendoci e prendendo spunto non da ciò che va di moda ora nel panorama dance house ma da ciò con cui siamo cresciuti musicalmente parlando. Sembra semplice ma in realtà cercare di fare qualcosa che sia “diverso” in questo momento e tutt’altro che scontato e facile, siamo molto contenti dei risultati ottenuti e che la gente abbia recepito il messaggio positivo che volevamo comunicare, ovvero che c’è bisogno di house music non solo da cantare e ballare nei club, ma anche da poter sentire durante il giorno alla radio in modo spensierato, visto che ultimamente vanno molto di moda i testi prevalentemente explicit e i bpm molto bassi e difficili da ballare.

 
‘Piece Of Your Heart’ è un successo internazionale. Vi aspettavate questo tipo di riscontro, in queste dimensioni? Come sta cambiando le vostre prospettive discografiche?
Non ci saremmo mai aspettati un risultato del genere ad essere sinceri, siamo molto contenti e questo ci ha dato molta carica positiva in studio. Le prospettive discografiche non cambiano a livello personale, abbiamo sempre prodotto musica che convincesse noi stessi per primi e continueremo a farlo.
 
Tra l’altro siete protagonisti di un record di streaming, 1 milione 696mila click in un solo giorno, come vivete questo momento straordinario?
Siamo molto orgogliosi di detenere un record del genere, siamo oramai a 2 milioni in un solo giorno, è una cosa molto positiva per il panorama musicale italiano, soprattutto per la scena house. Abbiamo la possibilità di far notare al mondo che siamo pieni di talenti e che il mercato internazionale è più che aperto ad ogni tipo di genere musicale anche ad alti livelli.
 
 
Un pezzo che fa il botto si traduce subito in tante richieste di date o il processo è più lento di quanto si pensa?
Dopo la fine di ciò che chiamavano EDM e l’ascesa della musica trap anche nei club, c’è bisogno di un ricambio a livello musicale, che proponga uno stile diverso da questi citati in precedenza; la house sta prendendo piede di nuovo e credo lo farà per molti anni a venire. Avere una traccia con risultati internazionali come ‘Piece Of Your Heart’ in un genere musicale che sta per partire è un grosso punto a favore, ti garantisce l’attenzione di praticamente tutte le agenzie e i festival del mondo, la cosa fondamentale è il piazzamento ed evitare di svendersi per soldi a chi non è in grado di offrire un live o un pubblico in grado di capire il tuo stile e la tua musica, è un lavoro molto importante per avere un giusto impatto nel mercato musicale.
 
L’Italia è un Paese ricco di talenti, e soprattutto nella musica elettronica abbiamo vissuto stagioni memorabili. Eppure ogni volta che un italiano fiorisce a livello internazionale, sembra una rarità. Perché? Secondo voi siamo davvero incapaci di gestire i talenti o siamo provinciali nella prospettiva da cui guardiamo il centro del mondo?
L’Italia è sempre stato un Paese ricco di talenti e continuerà ad esserlo, il problema principale per il quale siamo una rarità nel panorama internazionale è basato sopratutto sul fatto che il 90% del nostro repertorio musicale pop è cantato in italiano, questo ci rende un mercato secondario rispetto a Inghilterra e Stati Uniti. Per quanto riguarda l’house o l’elettronica è diverso, abbiamo tantissimi esponenti italiani anche ad alti livelli e non sono una rarità, basti pensare a Marco Carola, Andrea Oliva, Tale Of Us e tanti altri, la nostra fortuna è che essendo produttori e non cantanti abbiamo la possibilità di avere sulle nostre tracce featuring di madrelingua inglese, il che ci agevola e non poco in un mercato internazionale. 
Questo è stato il motivo principale per la quale il nostro management (Sergio & Kevin) hanno scelto di firmare il progetto Meduza al di fuori dell’Italia con Polydor UK in una JV con Virgin Germany, non dando troppa importanza all’offerta monetaria ricevuta dalle varie label ma andando più alla ricerca dello staff giusto che potesse lavorare e dare un giusto impatto e posizionamento ad una traccia come ‘Piece Of Your Heart’, nella scena mainstream mondiale. Un altro grosso problema italiano riguarda il fatto di trattare la dance come un mercato parallelo e di nicchia, ciò è dettato dalle radio nazionali (con rare eccezioni) che non concedono la giusta importanza e il giusto spazio a questo genere musicale durante la programmazione daytime. In Inghilterra anche le maggiori radio nazionali come Capital e BBC concedono molti spazi giornalieri alla musica pop dance e house ed ai nuovi talenti in circolazione, questo da alle label una possibilità per investire più fondi e tempo su questo genere e, di conseguenza allarga culturalmente il panorama musicale di un paese intero, cosa che a noi manca completamente.
 
 
 

A proposito di Radio Capital, avete suonato al loro evento di inizio estate sabato a Wembley. U
n’occasione molto speciale. Ci raccontate questa esperienza? Cosa si prova a suonare in uno dei luoghi più magici e ambiti della musica internazionale?
Avere l’occasione di ascoltare la propria canzone cantata dal vivo in uno stadio leggendario come quello di Wembley è incredibile, è un’esperienza davvero magica questa del Capital Summertime Ball. Se qualcuno ci avesse detto che solo quattro mesi dopo l’uscita del nostro primo singolo, 80mila persone l’avrebbero cantata a Wembley gli avrei dato sicuramente del pazzo. Tutto questo è ststo reso possibile da un ottimo lavoro di squadra tra noi, il management e la label, abbiamo lavorato tutti assieme per poter realizzare questo sogno. E qui forse torniamo al discorso che facevamo poco fa, è un po’ parte di quella risposta.
 
In pochissimo tempo tutta l’ondata EDM ha lasciato un buco nel sistema-dance più mainstream, e credo che tutti stiamo ancora cercando di capire quale sia la direzione giusta verso cui rivolgere la nostra attenzione. Io ho sempre sentito vincente la voce di questa house forte, molto “pop”, che poi, come dicevi, è ciò che sento in ‘Piece Of My Heart’. Siete d’accordo?  
Stiamo cercando di riportare in auge uno stile musicale come l’house vocale che era la base della musica dance in tutto il mondo anni fa, siamo cresciuti cantando e ballando tracce come ‘Another Chance’ di Roger Sanchez o ‘E Samba’ di Junior Jack, era musica allegra, spensierata e con messaggi positivi nelle lyrics, nei testi. Potevi ballarla nei club ed allo stesso tempo cantarla in macchina di giorno, credo sia stata questa la più grossa mancanza in questi ultimi anni per la musica dance.
 
Il successo va cavalcato e l’estate si avvicina. Domanda obbligatoria: avete già in cantiere un pezzo per i prossimi mesi?
Abbiamo in uscita un paio di remix per l’estate e una ventina di demo pronte come follow up, vogliamo produrre il più possibile confrontandoci e lavorando in studio con i vari songwriter ora che siamo nel mood giusto e poi con calma capire quale tra queste demo sia la più forte e giusta per diventare il nostro secondo singolo.
 
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Albi Scotti
Giornalista di DJ Mag Italia e responsabile dei contenuti web della rivista. DJ. Speaker e autore radiofonico.

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