Dopo lo scioglimento nel 2012 e i percorsi solisti intrapresi da Axwell, Sebastian Ingrosso e Steve Angello in pochi forse speravano di rivedere la Swedish House Mafia (“la”? “gli”? Un interrogativo che ci perseguita da sempre…) insieme su un palco. Un paio d’anni dopo la fine del progetto, i primi due hanno iniziato nuovamente a collaborare e da allora sono state tante le indiscrezioni sulla reunion, avvenuta poi “a sorpresa” ad Ultra Music Festival nel 2018. L’anno successivo ha visto tre sold out nella loro Stoccolma e il breve e chiacchierato ‘Save The World Tour’ alla fine del quale è calato un silenzio stampa di quasi due anni, fino a luglio del 2021 quando viene annunciato l’album ‘Paradise Again’, e dopo qualche mese, il tour a supporto. Ed ecco presente la data italiana al Mediolanum Forum di Assago.
I tre più volte si sono esibiti nel nostro Paese, ma è stata la prima volta come trio. Ovviamente, c’eravamo, pronti a vivere un momento tanto atteso e a raccontarlo.
L’apertura è stata affidata a Andrea Oliva e a Vintage Culture che hanno accolto tutti i fan che hanno iniziato a riempire la venue già dalle 18.30. Alle 21.30 è cominciata la magia, quando un enorme telo nero che copriva lo stage è caduto mostrando i tre dietro la consolle. Dopo pochi secondi sono arrivate le famosissime presentazioni, accolte dal boato generale: “My name is Axwell, this is Steve Angello and this is Sebastian Ingrosso and Milano for the first time in Italy we are the Swedish House Mafia”. Il tutto con in sottofondo un mash up tra ‘It Gets Better’ e ‘Greyhound’ come per sottolineare che nonostante sia uscito un album nuovo, non hanno scordato ciò che li ha resi grandi. Poi si sono susseguiti per tutto il concerto classiconi del gruppo come ‘One’ e ‘Leave The World Behind’, hit dei progetti solisti come ‘Knas’ o ‘Reload’, e pezzi del nuovo disco come ‘Frankenstein’ e ‘Redlight’.
Il problema della scaletta è stato solo uno: la scelta di troppi mash up, anche con canzoni iconiche. Certe tracce non hanno bisogno di nient’altro che di essere suonate. Il fatto che la chiusura sia stata un mash up di ‘Don’t You Worry Child’ e ‘Save The World’ ha lasciato un po’ perplesso tutto il pubblico. Alcuni brani sono “sacri” ed è sembrato dare meno importanza a qualcosa che ha fatto la storia di questo genere musicale, oltre che di questo gruppo, e che ha portato la musica elettronica nelle case di tutti.
Dal punto di vista visivo dello show, la produzione è stata impeccabile. Una scenografia eccezionale. L’enorme cerchio sopra la console si rivela fin dai primi momenti essere una “matrioska” all’interno del quale ne sono contenuti altri due ricreando quindi il noto logo del gruppo. Tutti e tre hanno continuato a muoversi e i due più piccoli, composti da luci e laser hanno illuminato il Forum per tutta la durata dello show.
Il punto debole? Il prezzo. Far pagare un biglietto parterre più di 130 euro per solo un’ora e mezza di spettacolo, oltretutto dove il vero apporto “live” dei protagonisti è decisamente limitato, è una follia. Il Forum però era sold out. Perchè sia per i nostalgici, sia per i fan dei nuovi lavori, sia per tutti coloro che erano scettici circa questa reunion vedendola solo come un’operazione commerciale, il concerto è stato comunque un’occasione unica, e tutti sono stati soddisfatti in un modo o nell’altro.
I dj hanno salutato dicendo “Next time see you in San Siro”. Una battuta? Quasi sicuramente sì. Ma dove sarà a noi non interessa, perché l’importante è che mantengano la promessa fatta a Stoccolma nel 2019: “This time is for life”.
24.10.2022