Il countdown è finalmente terminato. La spasmodica attesa, per le più di 30 mila persone che ieri sera hanno partecipato alla prima delle tre serate all’interno della Tele2 Arena a Stoccolma, è solo un lontano ricordo. La Swedish House Mafia, dopo la parentesi di Ultra Miami, riprende a pieno ritmo il suo cammino verso il pantheon della musica elettronica mondiale con uno show potente, diretto e massiccio. In un’ora e quaranta di set, Axwell, Angello e Ingrosso hanno dato fondo al meglio della loro discografia (qui la tracklist completa), a quella del progetto A /\ I e dei loro storici amici o collaboratori proponendo tutte le loro migliori tracce, nuovi e vecchi mash-up, inedite live edit, l’annunciata versione orchestrale di ‘One’ e due attese ID.
NEW SWEDISH HOUSE MAFIA ⚫️⚫️⚫️
ID: “Underneath It All” pic.twitter.com/CKBah4S3aU
— Dancing Astronaut (@dancingastro) May 2, 2019
Il primo, in apertura, è dark, tagliente e club friendly mentre il secondo, posizionato a metà performance, sembra essere il naturale follow up di ‘Don’t You Worry Child’. Ribattezzato ‘Underneath It All’ dalla comunità di Reddit e cantato dalla splendida voce di Bonn (quello di ‘Higher On Life’ di Martin Garrix), l’ID è il take radio friendly che serve alla Swedish House Mafia per tornare a farsi notare non solo nel circuito EDM ma anche nelle radio, nelle piattaforme streaming e, soprattutto, per intercettare nuovi fan e seguaci – più giovani di quelli che nel 2013 hanno salutato lo scioglimento del trio – che non vedano nei tre svedesi solo un’operazione nostalgia ma un nuovo artista a cui accostarsi senza troppi pregiudizi.

Ma torniamo allo show. La produzione, che si intuiva notevole già dalle prime foto pre-concerto, ha fatto capire tutta la sua potenza anche a chi, come noi, ha seguito la performance via Periscope. Il telo che nascondeva lo stage, lasciato teatralmente cadere appena prima dell’inizio del set, ha subito fatto tornare alla mente il set up del Madison Square Garden. Ma a Stoccolma il livello è di molto superiore, e la crew della SHM non ci ha messo molto a dimostrarlo. Un palco apparentemente sospeso nell’aria, una led wall gigante ad altissima definizione sovrastata dalla riproposizione semovente e luminosa dei tre dots più famosi del web, un light design da urlo, visual creati ad hoc da Alexander Wesseley (la mente dietro la mostra fotografica temporanea dedicata alla SHM) e tre enormi cerchi di fuoco sospesi sopra la folla hanno scandito le quasi due ore di performance.
Senza voler in nessun modo sminuire l’impatto del ritorno della Swedish House Mafia sulla scena musicale, la portata della loro reunion e l’estrema ricercatezza estetica del loro show, la performance di ieri sera ci è sembrata più una passeggiata sul viale dei ricordi che un viaggio nel futuro della musica. É innegabile come il successo commerciale e di pubblico ci sia, e sia davvero massiccio, ma la sensazione, ad occhi chiusi, ci è sembrata più quella di una reunion di una sera piuttosto che il primo, ennesimo passo di un nuovo progetto musicale. Sappiamo quanto il trio svedese sia stato influente nel passato e, una parte di noi, vorrebbe che riuscissero a fare lo stesso anche nel presente. Vedremo se i due rimanenti show a Stoccolma, e il resto dell’estate, riusciranno a farci cambiare idea.

03.05.2019