Foto: Sergio Sala
Il Terminal 3 Festival è tornato anche quest’anno per una tre giorni di musica all’insegna di tre format differenti. Dopo il venerdì dedicato allo shqip hop (il rap albanese, per dirla in modo forse semplicistico ma comprensibile ai più), il sabato è stato il turno del format Manawa dedicato alla tech house e alla deep tech con artisti del calibro di Dimmish, Cuartero e Nic Fanciulli. La domenica invece è stato il turno di Confinement, il format caratterizzato dalle sonorità più estreme dell’hard techno.
Noi abbiamo partecipato all’ultimo giorno quando Confinement ha presentato, in collaborazione con [OVER], l'[OVER] Festival: 12 ore di musica no stop all’insegna dei suoni più aggressivi e dei bpm elevati. L’area dell’evento è stata in grado di ospitare ben quattro palchi e sono tanti gli artisti che si sono esibiti, tra cui Gandalf e Alfa Cornae, quest’ultimo grazie al take over di This Is Not. Code praticamente inesistenti e servizi rapidi ed efficienti durante tutta la durata dell’evento hanno permesso a più di 5000 persone di vivere una giornata all’insegna del divertimento.
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I nomi più importanti della line up si sono esibiti sul main stage. Dopo alcune aperture da parte dei resident dei rispettivi parties, è stato il turno del b2b tra Greg Willen e Sizing, e di Rebekah che ha traghettato durante il tramonto l’intera pi del trittico finale con i 999999999, Holy Priest e Jazzy. Il duo italiano, tra i più apprezzati del panorama, si è esibito per un’ora e mezza con il proprio live tra kick martellanti e suoni ipnotici. Holy Priest, dj mascherato che in pochissimo tempo è riuscito a ritagliarsi un posto sempre più importante nella scena hard techno internazionale, ha traghettato l’intera pista dal tramonto alla notte con un set coinvolgente muovendosi senza sosta in consolle e interagendo spesso con il pubblico. Jazzy, a cui è stato affidato il set di chiusura, si è scatenata con ritmi incalzanti e un ossessivo susseguirsi di drop che in certi casi hanno strizzato l’occhio anche all’hardcore.

Foto: Sergio Sala
La sinergia tra Terminal 3, Confinement e [OVER], ha regalato una giornata importante per tutti gli amanti delle sonorità più dure dell’hard techno. L’evento ha confermato le sue ambizioni e la sua identità: un evento che unisce musica elettronica estrema, comunità in un contesto immersivo grazie anche alla presenza anche di led wall che hanno giocato un ruolo fondamentale. La direzione artistica ha saputo bilanciare con nomi di grande fama e nuove proposte, dimostrando attenzione verso i propri resident. Se continuerà a migliorarsi mantenendo coerenza, potrà diventare uno dei punti di riferimento italiani e non solo del genere.
30.06.2025