• LUNEDì 05 GIUGNO 2023
Festival

Time Warp 2017: i voti del “clubber”

Stefano Rapisardi è un nostro stimato collaboratore. Non è un giornalista, preferisce stare dietro le quinte ma è tutti gli effetti “uno di DJ Mag”. E soprattutto, è un clubber sopraffino con anni di esperienza nei migliori dancefloor italiani e internazionali. Rispettato da tutti noi redazione per la sua passione e conoscenza delle musica techno, è stato spedito in Germania per vivere il Time Warp da clubber, senza le sovrastrutture giornalistiche, ma libero di muoversi per gli stage e ballare in pista i suoi dj set preferiti. Al ritorno gli abbiamo chiesto di dare dei voti ai dj, sentendosi libero di ascoltare il suo cuore. Il risultato è un quadro onesto e sincero del bellissimo – tende a sottolineare – Time Warp 2017.

Nina Kraviz: voto 5  

Suonare tra Sven e Richie è come sostituire Messi al Camp Nou, un’impresa quasi impossibile. Decide di suonare molta progressive e dischi troppo vecchi anche per i “vecchi” in sala come me.

Maceo Plex: voto 6,5

Piace a tutti, non ce n’è, forse troppo raffinato per i miei gusti ma sempre coinvolgente.

Fabio Florido: voto 7  

Ha talento da vendere e i chilometri sotto la puntina gli daranno merito.

Sam Paganini: voto 7

Ineccepibile. Sensibilità, modestia e capacità tecniche da vendere.

Chris Liebing: voto 7

Non è il “solito” Liebing. Sento anche tracce cantate, ma sempre con il suo imprinting dirompente.

Rhødåd: voto 7

Totalmente lui.

Luciano: voto 7,5 

In gran spolvero, sorprende anche quando tutto funziona già benissimo.

Sven Väth: voto 8

Ha tirato a lucido le cromature. Show finale a conferma della sua egemonia, erettosi sulla consolle come il Cristo Redentore di Rio davanti al suo pubblico. Ha segnato il territorio come fanno i Leoni del Masai Mara. In Germania davanti a lui solo una donna: la Merkel.

Carl Cox: voto 8 

Assente da sempre dalla mia scuderia dei preferiti, ammetto che è stato immenso. Mai banale.

Richie Hawtin: voto 8 

Richie è tornato!

Joseph Capriati: voto 9

Non molla mai! È un collaudo costante alle capacità tecniche del mixer. Fa quello che vuole, come e quando vuole. Sempre in controllo di tutto, la pista immensa gli ha spontaneamente donato quello che anche i “BIG” non sempre sanno prendersi, la fiducia, immediata e spontanea. Sa fare il suo mestiere, capisce tempi e modi, grande gusto. Il migliore.

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