Quello che ogni volta colpisce chi si reca a Tomorrowland è l’attenzione incredibile per ogni dettaglio, la cura tesa alla perfezione in ogni suo particolare. Non potrebbe essere altrimenti per quello che va considerato il festival numero uno al mondo in ambito di musica dance e non soltanto. È stato così anche nel suo primo dei due fine settimana di quest’anno, quello a cui abbiamo partecipato, ed ogni volta che ci si va lo stupore è quello del neofita. Ecco come è andata.
Il prologo a Dreamville
Da anni i due week-end lunghi dei Tomorrowland hanno un prologo decisamente unico: The Gathering. Una sorta di pre-festival all’interno di Dreamville, il villaggio dove soggiornare in tenda, in bungalow ed in altre modalità, dalle più spartane alle più lussuose, in un’autentica cittadella dove trovare ogni comfort, dai campi sportivi al supermercato, dal salone di bellezza alle zone dedicate allo yoga. Giovedì 20 luglio 2023 lo stage – in grande in tutto e per tutto come quelli di Tomorrowland in quanto tale – all’interno di Dreamville ha proposto la musica di Alex, Amber Bross, Dimitri Vegas & Like Mike ed altri ancora. Niente male come accoglienza per le 38mila persone che hanno deciso di soggiornare a Dreamville durante il Tomorrowland.

Il main stage più imponente di sempre
Tra le tante gemme di Tomorrowland 2023, il main stage spicca più di ogni altra cosa. Nominato Adscendo in onore del tema del festival di quest’anno, il palco principale del Tomorrowland ha richiesto 50 giorni per essere montato e ne richiederà 13 per essere smontato. Numeri più che plausibili per un palco alto 43 metri, largo 160 e per il quale sono stati utilizzati 230 tra altoparlanti e sub, 1.050 illuminazioni, 30 laser, 48 fontane ed ha ospitato 60 artisti. Artisti di ottimo livello dal primo all’ultimo minuto, grazie ai set house in apertura ogni giorno a mezzogiorno, con Claptone, Laidback Luke e Frankie Rizardo (le daybreak session), con l’aperitivo techno intorno alle 19 con Amelie Lens, Amber Bross e Nina Kraviz e l’EDM o commerciale che dir si voglia con Tiësto, Alesso e Martin Garrix. Di sera il main stage è un momento di rito collettivo, delle bandiere nazionali, dei selfie, delle canzoni anche pop e rock cantate a squarciagola: arrivarci per un artista e per il pubblico è qualcosa che non si dimentica. Mai. Ad un festival, come ad un grande concerto rock, si va per vivere un’esperienza da condividere e da ricordare. Vale per Dimitri Vegas & Like, vale per i Måneskin, per Bruce Springsteen, per Elodie e Mengoni. Poi – ovviamente – a ciascuno i suoi.

Eric Prydz monumentale
Dato al mainstage quello che spetta al mainstage, non resta che parlare di tutto il resto. Di sicuro le performance più esaltanti sono state quelle di Eric Prydz e di &me. Venerdì 21 luglio Eric Prydz è andato in scena con HOLO, il suo spettacolo che ogni volta sfida le leggi della fisica e dell’acustica, in grado di dare davvero un senso all’aggettivo immersivo, che ormai si utilizza per molte, troppe performance, stile rucola in ogni piatto negli anni ’80. Prydz è davvero qualcosa di unico, come riesce a portare dove vuole lui il pubblico ce ne sono pochi al mondo. Pochissimi.
Keinemusik mon amour
Sabato 22 altrettanto entusiasmante dalla prima all’ultima traccia il set di &ME: due ore di pura house Keinemusik style, la migliore al mondo da almeno un anno a questa parte per quanto ci riguarda. Tante produzioni della label tedesca unite ad un carisma, ad una gioia di esprimersi e ad una tecnica impeccabile. Davvero il set perfetto, in uno degli stage, Core, che più si adattano alle atmosfere da club, dove prima di &ME avevano suonato gli Armonica e Brina Knauss. Tanti gli italiani presenti a questa edizione del Tomorrowland: Agents Of Time, Anfysa Letyago – come la Knauss consideriamola italiana d’adozione – Anyma, Dino Lenny, Meduza, MoBlack e Tale Of Us, giusto per citarne alcuni.

House music alldaylong
Domenica 23 sono stati gli stage Atmosphere e Crystal Garden a catturare la nostra attenzione. Al Crystal Garden si è avuto la conferma che la musica di Eats Everything e Patrick Topping è sempre una garanzia: perfetta per quella che gli anglosassoni definiscono da big room, non troppo da club e nemmeno da main stage. Della giusta qualità senza mai uscire dai binari e con la garanzia che con entrambi ci si diverte sempre tanto. Ad Atmosfere si sono succeduti tutti d’un fiato Carlita, Dixon e Black Coffee. Carlita ha confermato una volta di più il suo status che la vede sempre più presente nelle console che contano, Dixon a sua volta ha ribadito il suo ruolo di padre nobile dell’elettronica, Black Coffee era particolarmente ispirato: ritmi indiavolati sino alla chiusura del set e del primo week-end del Tomorrowland, mentre nel main stage impazzavano i fuochi d’artificio, con quel misto di soddisfazione e malinconia che sempre accoglie chi partecipi la Tomorrowland, la soddisfazione di esserci stato: la malinconia per il fatto che ci vorrà un altro anno prima di tornarci.

Prossimi step
Tomorrowland è tornato con il suo secondo week-end da venerdì 28 a domenica 30 luglio, dando sin da ora appuntamento all’edizione del 2024. Il tutto mentre proseguono sino al 27 settembre i mercoledì all’Ushuaïa Ibiza con il party di Dimitri Vegas & Like Mike; dal 12 al 14 ottobre sarà il turno a San Paolo di Tomorrowland Brazil, il 31 ottobre del solo show della dj e producer belga Amber Broos, senza ovviamente dimenticare Terra Solis, il suo spin off in quel di Dubai. Primo appuntamento del 2024? Tomorrowland Winter in Francia, all’Alpe d’Huez, dal 16 al 24 marzo prossimi. La magia di Tomorrowland si estende sempre più ad ogni latitudine.
03.08.2023