Il lavoro di Kirill Junolainen è un tributo audio/visivo ai Kraftwerk: l’artwork ammicca a quello di “Computerwelt”, i titoli dei brani sono tutti rigorosamente in Deutsch e pure il titolo principale rimanda ad “Expo 2000”. A spadroneggiare, quindi, sono i geometrismi ritmici, le melodie algide e le voci robotizzate tipiche degli androidi di Düsseldorf, ma non mancano stantuffi di fx e modernizzazioni timbriche che rammentano le prime prove di Anthony Rother (“Sex With The Machines”, “Simulationszeitalter”). Un lavoro fedele al credo originario dell’Electro e per niente connesso con l’imminente esposizione che aprirà i battenti a Milano tra dieci giorni.
21.04.2015