“Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrici, macchine, lettori cd e apriscatole elettrici”. Così iniziava Trainspotting, destabilizzando le sicurezze borghesi di ciascuno di noi, sbattendocele in faccia in modo ridicolo e denigratorio. Era il 1996. Voi direte: beh? DJ Mag non è mica un magazine di cinema… Vero. Ma la notizia di un sequel di questo film leggendario non è un semplice annuncio cinematografico.
Trainspotting è stato un film generazionale per chi è nato, diciamo, tra i primi anni ’70 e i primi ’80. Dentro c’era tutta la parte marcia della società e della controcultura europea dell’epoca: the dark side of the ’90s. La storia della ballotta di sbandati di Edimburgo metteva in primo piano l’eroina e un diasgio generazionale che si traduceva in assenza di valori e di riferimenti, ma il film è stato così epocale perchè contestualizzato fortemente attraverso due elementi universali: il club e la musica. Due fattori che hanno reso una storia ambientata in Scozia (il disagio e la frustrazione sociale del tempo, ad esempio, in Italia o in altri Paesi europei erano sicuramente meno marcati, negli anni ’90 del relativo benessere economico e della tranquillità sociale) qualcosa in cui tutti noi potevamo rivederci. Una connotazione narrativa abile e brillante, veicolata soprattutto attraverso il mondo straniante e allucinato dei club, fossero quelli reali delle scene ambientate nei locali o quelli immaginari di Mark Renton in botta, sempre sottesi dalla cassa in quattro. Higher state of consciousness, giusto per restare in tema di titoli rave dell’epoca. Underworld, Bedrock, Leftfield, Primal Scream, e poi Blur, Elastica, New Order, Pulp. Tutta la Cool Britannia era in quella strepitosa soundtrack. Senza dimenticare i celeberrimi classici di Lou Reed e Iggy Pop.
Per questo la notizia del seguito di Trainspotting accende molte aspettative. Anche perchè sono confermate la regia di Danny Boyle, la presenza di Ewan McGregor come protagonista e lo zampino di Irvine Welsh in fase di ispirazione/ sceneggiatura. Pare infatti che il film partirà dal soggetto di “Porno”, titolo di culto dello scrittore. Le riprese inizieranno a maggio 2016 e l’uscita è pianificata per il 2017. Ovviamente non sarà facile replicare il successo del primo film, e soprattutto la sua portata culturale: troppi i fattori e le circostanze fortunate che hanno reso Trainspotting il cult che è. Basti pensare a “Born Slippy” degli Underworld: quando ricapita un incrocio così perfetto tra brano, scena e atmosfera? Uno di quei momenti magici che è difficile raccontare. E lo stesso vale per molte altre scene del film, dove la colonna sonora gioca una parte assolutamente imprescindibile per sottolineare e dare forza al mondo tossico e allucinato dentro cui si muovono personaggi borderline come Francis Begbie, Sick Boy, Madre Superiora e Spud. Gli anni ’90 avevano una connotazione molto particolare, specialmente in UK, e se Edimburgo non era certo Londra, il Regno Unito, a livello musicale e culturale, a quei tempi dominava comunque il nostro immaginario. Attendiamo fiduciosi, ma non montiamoci la testa.
08.12.2015