• DOMENICA 21 SETTEMBRE 2025
Interviste

Tramandare la club culture, la missione di Leon

Tra nuovi progetti e certezze consolidate nel tempo, la consapevolezza di chi ha chiare quali siano le scelte artistiche da cogliere e perseguire

Non è semplice condensare in poche righe la carriera di Leon. Il dj italiano ha vissuto il ruolo di giovane promessa, prima di consolidarsi grazie a dj set di spicco in eventi internazionali e produzioni di grande risonanza. Tuttavia il suo lavoro disciplinato e costante, anche nelle situazioni di nicchia, ha preservato la sua credibilità e passione. Sentimento che emerge chiaramente in questa intervista realizzata tra un impegno e l’altro di un calendario di dj set molto fitto.

 

Stai vivendo un momento molto vibrante per la tua carriera. Ci sono diversi progetti che si stanno sviluppando su più versanti. Ma andiamo con ordine e partiamo da Futura, cosa ci puoi raccontare di questo party? Quali sono gli ingredienti che lo rendono speciale?
Futura è innanzitutto una label che dal 2025 e’ diventata vinyl only, di conseguenza meno release ma molta più musica di qualità, da ciò derivano progetti per i party che coinvolgeranno amici ed anche dj che faranno musica per la label. Un altro progetto è quello di un regolare radioshow ed è tutto concentrato sulla ricerca musicale di altissima qualità che comprende anche cose molto difficili da trovare ed esclusive assolute. Questo è ciò che contraddistingue Futura da tutto il resto, cerchiamo di fare musica del futuro e sonorità nuove e stimolanti per il dancefloor che non ha dimenticato la cultura e il vero senso del clubbing.

Futura, come hai giustamente menzionato, incorpora anche un aspetto discografico, lanciato oramai diverso tempo fa, che ha anche una certa attenzione per il supporto fisico. Come vengono selezionate le release per questo progetto?
Le release di questo progetto vengono selezionate molto attentamente in base a ciò che ritengo più innovativo, visionario come suono ma sempre vicino al club e al dancefloor, quindi c’è sempre del groove di base che fa muovere il culo. Diverse release saranno mie, con dei remix come l’ultimo di un mio brano remixato da artisti come Reflex Blue e Boss Priester.

 

“Mi rattrista molto ogni volta vedere determinati party pieni di gente che non balla ma ha solo interesse ad usare quel maledetto cellulare. Poi scrollare i social media e vedere solo situazioni di quel tipo è come dire “hey la club culture è questa” ma invece non è affatto così, anzi quello è proprio il modo peggiore di fare club culture. Spero che i promoter non se ne rendano conto troppo tardi.”

 

Un momento, quello che stai vivendo, caratterizzato anche da diverse presenze di prestigio tra cui Paradise, Music On e Cocoricò solo per citarne alcuni. Che momento sta vivendo il clubbing a livello internazionale ed in Italia?
Sono molto contento di avere degli show con Paradise di Jamie Jones, Music On di Marco Carola e varie date al Cocoricò che ritengo uno dei migliori club del mondo. Il legame che c’è tra me e questi tre brand dura da anni, c’è stima e rispetto reciproco. La situazione italiana invece mi preoccupa un po’ perché i numeri sono in calo, la soluzione è un ritorno al club, a cercare di fare qualcosa che funzioni regolarmente e non per forza fare eventi grandi con spese folli per migliaia di persone. Stessa cosa per l’estero, numeri più bassi rispetto agli anni passati e costi sempre più alti, in questo modo chiunque può rendersi conto che qualcosa non va e se non si agisce presto sarà ancora peggio! La nuova generazione non è curiosa, non ha voglia di viversi un esperienza e credo sia solo interessata al momento che poi finisce sui social e crea una dipendenza dell’apparire senza tener conto che la cosa più bella ed emozionate invece è viversi il momento, il viaggio notturno musicale ed anche scenografico senza per forza immortalare il tutto. Mi rattrista molto ogni volta vedere determinati party pieni di gente che non balla ma ha solo interesse ad usare quel maledetto cellulare. Poi scrollare i social media e vedere solo situazioni di quel tipo è come dire “hey la club culture è questa” ma invece non è affatto così, anzi quello è proprio il modo peggiore di fare club culture. Spero che i promoter non se ne rendano conto troppo tardi.

 

Terzo elemento di questo momento speciale sono le release a cui hai lavorato e che in questi giorni stanno uscendo su label di riferimento. Come ti sei approcciato a queste produzioni?
Ho ricominciato a fare produzione dopo un periodo di stop perché avevo troppi show, questo periodo mi ha aiutato a riflettere sullo stile musicale che volevo approcciare e sono tornato a fare house e cose più dark e più raw, d’altronde sono le mie origini. Ho finito almeno 15 tracce e alcune sono state scelte da label importanti come Three Six Zero, Factory93 e Locus. Stanno andando molto bene apparte l’EP su Locus che uscirà questo autunno.

Molti esordienti stanno seguendo le tue serate ed il tuo modo di essere dj in Italia e all’estero. Come vivi questa responsabilità? Ti ci sei abituato?
Mi fa sempre molto piacere essere considerato e rispettato da altri dj e sopratutto quelli emergenti. Sì, c’è responsabilità ed è per questo che cerco sempre di essere me stesso, restare umile e proporre sempre buona musica. Non essere banale perché credo che un buon dj sia quello che ti fa ascoltare delle cose che non conosci. Tanti artisti della nuova scena mi dicono che si sono ispirati a me, a volte non ci credo, è molto bello comunque, mi dà energia per andare avanti.

 

In passato hai parlato di release che avresti potuto anche non far uscire. Io invece vorrei parlare
di quelle che oggi, guardandoti indietro, reputi fondamentali per il percorso artistico che hai costruito. Quali sono a tuo giudizio?

Bella domanda, credo che l’EP ‘In Da Factory’ su Viva Music, label storica di Steve Lawler uscito quasi 15 anni fa sia stato fondamentale per la mia carriera e per la scena in quel periodo. Anche l’EP su Cecille che conteneva la traccia ‘Like This Like That’ sia stato incredibile, grande successo e suonatissimo ancora oggi. Entrambe le tracce sono state al primo posto su Beatport. Poi ci fu l’EP su Saved, label di Nic Fanciulli, che includeva un’altra traccia da primo posto, ‘Body Monster’ davvero una bomba. Ci sono state altre produzioni importanti poi su label storiche come Soma e Cocoon che hanno sicuramente aiutato la mia carriera.

La tua è e sarà una estate densa di party, impegni, produzioni e lavoro, ma in questo ambito chi si ferma è perduto. Ci puoi dare qualche spoiler sui tuoi progetti futuri a lungo termine?
Progetti futuri a lungo termine sicuramente la mia label vinyl only Futura. Ho in mente anche un radioshow settimanale e dei party itineranti. Rimane comunque fondamentale, a parte le svariate release future su Locus e Three Six Zero, il fatto di impegnarmi a suonare ogni settimana nei migliori posti e proporre musica all’avanguardia, cosa che oggi nel mainstream davvero in pochi fanno.

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