A pochi giorni dall’uscita del nuovo attesissimo album di Fabri Fibra, ‘Caos’, accolto da pubblico e critica in maniera entusiasta, abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione su alcuni spunti che hanno attirato la nostra attenzione e riteniamo interessanti, e sulle ragioni che hanno fatto, appunto, entusiasmare il pubblico, mettendo questo album sotto la lente di ingrandimento, al di là delle considerazioni più immediate e, se vogliamo, banali: le produzioni di alto livello (i producer coinvolti vanno da 2nd Roof a Zef, Low Kidd, Dardust, D-Ross e Startuffo, Big Fish, Sixpm, per citarne alcuni), la pletora di featuring che attraversa uno spettro ampio del panormaa italiano attuale, dai classici Marra, Guè, Salmo, all’onnipresente Francesca Michielin fino a Lazza, Ketama126, Madame, Rose Villain, Maurizio Carucci, Neffa e Colapesce & Dimartino nel singolo radio-friendly ‘Propaganda’. Ecco allora la nostra personale chiave di lettura di ‘Caos’ attraverso tre punti fondamentali.
- Intro/Outro
‘Caos’ è stato pensato per essere ascoltato dall’inizio alla fine, per questo i due pezzi che aprono e chiudono il progetto hanno una valenza significativa. È come se fossero le colonne d’Ercole, all’interno del quale si sviluppa il contenuto e il racconto che Fabri Fibra ci vuole narrare.
‘Intro (Cielo)’ è un brano rap duro e puro dal sapore classico, con un campionamento di Gino Paoli – il brano da cui è tratto è ‘Il Cielo in una stanza’, una delle canzoni pù famose della storia della canzone italiana – a fare da ritornello tra due strofe drittissime. C’è il gusto per il campione, le barre e la schiettezza del rap fatto senza troppi orpelli. Fibra nell’intro riassume la sua storia, celebrando il suo amore per la musica e per il rap (“quando sei qui con me” canta Paoli). Tra tutti i modi con cui poteva iniziare il disco, Fabri Fibra ha scelto quello più hip hop.
‘Outro (Senti)’ invece è un brano molto diverso, più libero, ispirato a canzoni come ‘30 Hours’ di Kanye West. La particolarità di questa canzone è la scelta di allungarla oltre la divisione classica di strofe e ritornello, in questo modo l’ascoltatore ha anche modo di godersi la strumentale che scorre. Questo ha permesso a Fabri Fibra di prendersi due minuti in cui ringraziare i fan e se stesso per il disco, nonché per inserire la voce di un amico che commenta il disco stesso. ‘Outro (Senti) è un brano dove la vita entra nella canzone.
- Compendio
‘Caos’ può essere visto come un sunto di tutti i dischi precedenti di Fabri Fibra. C’è tutto quello che ha fatto in questi anni, condensato all’interno di 17 tracce. Ci sono i pezzi pop-rap irriverenti dal taglio politico – per esempio ‘Propaganda’ con Colapesce & Dimartino – canzoni conscious dove la sua scrittura diventa forma di auto analisi – per esempio ‘Noia’ con Marracash – o, ancora, brani aggressivi e provocatori che ricordano il periodo di ‘Tradimento’ – come ‘El Diablo’. C’è tutto quello per cui i fan lo amano e, viceversa, per cui gli hater lo odiano.
All’interno di una discografia così vasta e strutturata come quella di Fabri Fibra sarebbe impossibile o quantomeno difficile trovare un disco migliore in assoluto. Questo però potrebbe un ottimo starter pack per spiegare ad un alieno chi sia e cosa abbia fatto in questi lunghi anni di carriera il rapper di Senigallia.
- Maturità
Una cosa sempre più evidente nell’ultimo periodo di realease del rap italiano è come la generazione dei quarantenni sia la più rilevante al momento, per qualità dei lavori.
‘Caos’ si inserisce in un filone fortunato che ha avuto il suo apice con la doppietta di Marracash, ‘Persona’ e ‘Noi Loro Gli Altri’ ma che comprende lavori come gli ultimi dischi di Noyz Narcos, Guè e il prossimo disco di Luchè. Siamo arrivati al paradosso dove i più “vecchi” sono l’avanguardia e i giovani sono il mainstream omologato. Le motivazioni dietro a tutto ciò sono diverse, in primis, la maturità personale, che ha inciso sulla crescita professionale; ma andando oltre si può aprire un discorso sull’originalità di questi rapper, che arrivano tutti da un periodo in cui essere diversi era necessario per emergere – contrariamente ad oggi, in cui essere in linea con ciò che funziona appare la regola – e questo, oggi come ieri, gli sta permettendo di sopravvivere alle mode.
La consapevolezza di essere delle leggende per il genere in Italia, e il desiderio di creare un rap non solo per ragazzini, sta dando una nuova dimensione al genere, qualcosa che, almeno in Italia, non si era mai visto. Possiamo dire infatti che, ad oggi, anche il rap italiano è diventato adulto. Anche per merito di uno come Fibra.
29.03.2022