Proprio alcuni giorni fa vi abbiamo parlato del 1991 in musica, un anno di hit, di cambiamenti, di trasformazioni che hanno segnato l’inizio di un decennio irripetibile nella storia della dance. Un decennio che ha visto l’inizio della fine del vinile come formato privilegiato d’ascolto per ogni tipo di musica: la nascita e la grandissima diffusione del CD e della musica piratata, infatti, sono state tra le cause che lo hanno relegato a feticcio per appassionati e dj.
Dopo anni davvero bui, però, il vinile si è incredibilmente risollevato. I dati diffusi dal sito inglese BPI indicano che la ripresa delle vendite è reale e continua: nel Regno Unito, nel 2017, sono stati venduti più di 4,1 milioni di album in vinile, un dato che non si registrava proprio dal lontano 1991. Nonostante questo crescente volume di vendite, sempre secondo BPI e sempre in UK, il totale della musica ascoltata in vinile rimane limitata al 3% del totale.

All’interno della classifica dei 20 album in vinile più venduti in UK nel 2017 appaiono grandi leggende del rock e del pop come Nirvana, Pink Floyd e Radiohead, superstar del presente come Ed Sheeran e colonne sonore come quella – francamente inaspettata – del film ‘Guardiani della Galassia’. Nonostante sia la chart di un paese musicalmente colto come l’Inghilterra, la totale mancanza di artisti del circuito della musica elettronica rimarca come il vinile continui a essere un prodotto strettamente legato a una fan base mediamente adulta e che quindi interessa solo marginalmente il pubblico giovane affezionatosi alla dance in corrispondenza al boom dell’EDM. Una generazione, quest’ultima, che come detto più volte preferisce sempre più l’accesso al possesso (da qui il grande successo di Spotify e Apple Music).
Nonostante questo, sia le major che le etichette indipendenti che si occupano di musica elettronica stanno dimostrando un rinnovato interesse nei confronti del vinile. Oltre alla notizia che Sony tornerà a stampare in PVC, alcuni siti hanno lanciato l’allarme sui tempi lunghi che le piccole etichette sono costrette ad attendere per ricevere il proprio ordine di vinili. Un indizio, questo, della grande e inaspettata domanda. Se le premesse sono queste, le proiezioni per il 2018 – non solo per l’Inghilterra – possono essere più che rosee. Vedremo. Per adesso, una sola cosa è chiara: il vinile non morirà mai!
13.01.2018