Foto Ultra Music Festival/RVR 16
L’Ultra Music Festival di Miami è uno e trino: le sue anime musicali sono infatti almeno tre. Quella più commerciale, che dà il meglio di sé sul main stage, quella live che si esalta all’interno di un autentico anfiteatro e quella più underground; quest’ultima si materializza come sempre negli stage di Resistance e Arcadia, come è puntualmente avvenuto nella ventesima edizione di Ultra, capace anche questa volta di collezionare 180mila presenze. Techno e House hanno fatto la loro parte sin dal primo giorno: venerdì 23 marzo lo stage Resistance ha confermato il valore di Joseph Capriati, sempre più degno del titolo di ‘Techno Titan’ assegnatogli proprio dagli americani. Sia venerdì che sabato la chiusura è stata curata come sempre da Carl Cox, con tutta probabilità autore di una delle sue migliori performance di sempre: assolutamente devastante, una carica e un’energia da far tremare anche i grattacieli circostanti, con un momento di pura esaltazione collettiva quando ha suonato Rollin’ & Scratchin‘ dei Daft Punk.
Sabato 24 il livello è stato altrettanto alto, grazie ai set di Maceo Plex e soprattutto di Jamie Jones, apparso anche assai tonico da un punto di vista fisico. Domenica 25 la Carl Cox Megastructure ha ceduto il passo A State Of Trance: nelle sue due ore van Buuren ha suonato con la consueta maestria, proponendo sempre al momento giusto i sui anthem e sorprendendo un po’ tutti quando ha suonato ‘Cola’ di CamelPhat & Elderbrook, nella versione bootleg di Broning. A seguire un Eric Prydz come sempre in stato di grazia e Above&Beyond, ospiti a sorpresa annunciati soltanto pochi giorni prima dell’inizio di Ultra.
Nello stage di Arcadia la consolle all’interno del ragno mastodontico che domina su Arcadia ha avuto parecchi ospiti d’onore: venerdì 23 molto bene Hot Since 82, sempre all’altezza della situazione ovunque lo si collochi: Pacha di Ibiza, Ultra Music Festival o club più underground per lui non fanno differenza, o meglio è lui a farla ogni volta che viene chiamato a suonare. Eccellenti come sempre Sasha & John Digweed, capaci di proporre un set che sfugge sempre a qualsiasi facile catalogazione, alternando tracce assolutamente inedite a grandi classici, basti pensare al remix di Deadmau5 di Cafè del Mar, suonato quasi in chiusura di set e che ha lasciato tutti senza fiato.
Sabato il vincitore assoluto è risultato Stephan Bodzin in versione live, in quella che si sta rivelando la migliore annata di tutta la sua carriera; più che degno sodale Maetrik, ovvero il progetto più techno di Maceo Plex, che sabato si è sdoppiato tra Resistance e Arcadia. Domenica spettacolo puro prima con Guti live b2b con wAFF e con il gran finale a cura di J.E.S.u.S, ovvero Jackmaster, Eats Everything, Skream e Seth Troxler, ai quali è toccato il compito di riempire lo stage mentre nel main andava in scena la reunion degli Swedish House Mafia. Missione portata a compimento con grande naturalezza. Grazie ad Arcadia e Resistance, da un punto di vista strettamente musicale l’Ultra ha portato a Miami atmosfere e sonorità alquanto ibizenche. Non si tratta di un caso, se si pensa alla serata Resistance, che anche questa estate torna tutti i martedì al Privilege di Ibiza dall’17 luglio all’11 settembre. La continua espansione di Ultra non è più soltanto un fattore geografico, ma anche e soprattutto concettuale.
30.03.2018