Non pago del clamoroso fiasco del 2017, un caso che è diventato in breve tempo materia di studio economico, finanziario, comunicativo e imprenditoriale, su come non si deve lavorare per ideare e produrre un festival, Billy McFarland ha dichiarato di voler tentare nuovamente l’impresa di organizzare Fyre Festival.
McFarland è in carcere negli Stati Uniti, sta scontando una pena di sei anni dopo il fallimento delle sue società causato da tutti i problemi che si sono susseguiti nell’organizzazione di Fyre Festival, il famigerato evento finito addirittura al centro di due documentari che ne raccontano la disastrosa storia. Insieme a lui, era finito nella bufera mediatica il suo socio, molto più noto al grande pubblico, il rapper Ja Rule.
A quanto pare, a comunicare queste informazioni è Josh Raab, un giornalista freelance americano, con cui McFarland è in contatto, e a cui l’ex-imprenditore ha rivelato anche di essere in procinto di pubblicare un’autobiografia, redatta in carcere e inviata via mail alla fidanzata. Raab ha però smentito di essere interessato nella scrittura o nell’editing del libro. Con i proventi della sua storia McFarland conta di rialzarsi finanziariamente ed essere così in grado di poter rimettere in piedi il festival, nonostante sia ancora esposto per oltre 3 milioni di dollari con cui dovrà ripianare tutte le spese e i debiti generati dal festival e dai mancati pagamenti a tutte le maestranze e agli investitori iniziali.
Visto come vanno le cose, e vita la cattiva luce che una vicenda come quella di Fyre getta sul mondo della musica e dei festival, è lecito augurarsi che McFarland non voglia tentare di nuovo la sua sciagurata impresa.
08.05.2019