L’Untold Festival è la più grande manifestazione di musica elettronica nell’Europa dell’est. Si svolge in Romania, precisamente a Cluj, nell’omonima Arena che, dal 2015 in poi, riunisce più di trecentomila giovani nel nome della musica dance. Sono già tante le superstar passate di qui, tra cui David Guetta, Martin Garrix, Armin Van Buuren e Steve Aoki che qui sono ormai di famiglia. L’edizione 2017 è ricca di novità: oltre ai nuovi protagonisti del mainstage, come Dillon Francis e Marshmello, il festival apre le porte all’emisfero underground, ospitando nell’adiacente Galaxy Arena nomi come Sven Väth, Solomun, Jamie Jones, Loco Dice e tanti altri.

Quando siamo stati contattati per prendere parte al terzo episodio, ci siamo convinti fin da subito. Molti di noi potrebbero essere scettici a riguardo di un festival in Romania, non certo la più florida delle nazioni europee e sicuramente non rinomata per gli eventi musicali, ma quel che ho visto nel primo giorno ha letteralmente sgretolato le mie incertezze, lasciandomi da una parte felice di assistere ad una potente new entry nel festival circuit europeo, da un’altra con l’amaro in bocca per il constatare che abbiamo tanto da imparare anche da chi ha intrapreso determinati progetti da molto meno tempo di noi.
Andiamo per ordine. Arrivo a Cluj nel pomeriggio. La temperatura è rovente, qualche grado in più rispetto all’Italia e senza un filo di vento. Per strada si boccheggia, ma la città è resa frizzante dagli immensi cartelloni pubblicitari con il caratteristico dragone sputafuoco, ormai simbolo del super festival romeno. È proprio l’immensità la prima caratteristica dell’evento. In città ne parlano tutti, e gli aggettivi usati sono sempre gli stessi: “è enorme”, “ogni anno diventa sempre più grande”, “è l’evento musicale più incredibile mai capitato qui”, e così via. Quando incontro qualcuno della mia età e gli chiedo se prenderà parte al festival, la risposta è sempre affermativa. “Tutta la Romania viene a Cluj per l’Untold, è il più grande raduno di giovani del paese” mi racconta Luisa, receptionist del mio albergo. Qui la realizzazione di certi eventi segue una semplice equazione, che poi è la costante di tutti i paesi del mondo: un grande evento internazionale comporta turismo, il turismo comporta alberghi pieni e ragazzi di tutto il mondo in giro per le strade, e tutto ciò comporta nient’altro che un immenso guadagno economico e d’immagine per la città ospitante. Noi lo capiremo mai?

Untold si sviluppa su dieci stage. Lo sapevo già, ma non mi sarei mai aspettato di trovare un coinvolgimento geografico così vasto: un intero parco, adiacente alla Cluj Arena (che nella sua interezza fa da mainstage) è coinvolto per l’occasione. Ci sono ristoranti, aree relax, negozi, ruote panoramiche ed attrazioni di ogni tipo. Non è solo un festival musicale, è un’esperienza a 360 gradi che coinvolge appassionati di musica, famiglie, curiosi e turisti. Il livello di sicurezza è altissimo, l’estetica è curata al dettaglio, l’organizzazione degli ingressi è rigorosissima. Risulta davvero difficile trovare una falla nel sistema.
Poi cala il sole, si accendono le luci del mainstage, i palchi tra gli alberi scaldano i motori e inizia la magia. Untold diventa una città vibrante, popolata da sessantamila persone che tutto ciò che vogliono è divertirsi a suon di buona musica. MØ apre le danze nell’arena, seguita da Dannic e Dillon Francis. Questa può dirsi piena a tutti gli effetti al termine dell’esibizione di quest’ultimo, quando il festival ha offerto una serie di fuochi d’artificio per tutti i presenti. Il soundsystem è incredibile, davanti alla prima fila saranno stati posizionati almeno quaranta subwoofer, e un numero maggiore di casse popolano il maestoso palco troneggiato dal dragone di cui sopra.
All’una è il momento di Axwell e Ingrosso, e i due svedesi come al solito garantiscono uno spettacolo assoluto, a suon di hit e coerografie con la folla. Da metà set in poi i maxi schermi si sono spenti per alcuni problemi tecnici, ma i due hanno continuato ad infiammare l’arena senza alcun tipo di rallentamento. Grossa nota di merito.

In seguito ci spostiamo verso la Galaxy Arena, una struttura al chiuso separata dal resto dove va in scena la grande techno mondiale. Chi ci troviamo dentro? Ovviamente Sven Väth. Il maestro mette i dischi da uno stage a forma di grammofono, la location è piena e i sorrisi si sprecano. Verso le tre di notte è il momento di Black Coffee nello stage Daydreaming, posizionato tra alberi adornati di lucine colorate e piccoli hippie van e dove precendentemente ero capitato per la funky house di Nightmare On Wax, ed è forse lui il migliore della nottata tra quelli che ho ascoltato. Ripartenze, groove, lunghe melodie: Black Coffee è senza dubbio uno dei dj più caldi del momento.

La mia resistenza fisica è terminata intorno alle cinque, quando sul mainstage era il momento dei GTA a seguire lo show di Hardwell, mentre nella Galaxy Arena saliva in console Dubfire e mentre Borgore si occupava degli onori di casa nell’Alchemy, dedicato a sonorità hip hop, trap e dubstep. Quando mai abbiamo assistito ad un festival europeo che chiude i battenti alle sette del mattino? In Italia concessioni pubbliche del genere ce le sognamo.
Il primo giorno è stato indubbiamente un successo. L’Untold è la mia rivelazione del 2017 e non vedo l’ora di prendere parte al secondo capitolo di questa bellissima storia. Seguite i nostri aggiornamenti su Facebook e sulle nostre Instagram Stories per non perdervi nulla.
04.08.2017